mercoledì 18 dicembre 2013

Medicina generale e Atto d’indirizzo. Testa (Snami): “Il Mmg è un professionista non sostituibile”

Conservare il rapporto duale medico-paziente a tutela del Ssn e delle buone cure ai malati. Mentre per quanto riguarda gli studi medici, essi “devono continuare ad essere presenti capillarmente nel territorio”. Dal 24 gennaio  il sindacato lancerà la sua manifestazione: ogni medico lavorerà con la scritta 'medico di medicina generale non sostituibile’ sul camice

La risposta del sindacato autonomo alle “ultime follie”, come le definisce il presidente dello Snami, dell'atto di indirizzo, malnato della brutta legge Balduzzi, non si è fatta attendere. Scaturisce dalla sintesi degli incontri del Comitato Centrale e del Consiglio Nazionale, inframezzati da un convegno nazionale sulle tematiche della professione, che hanno avuto luogo a Roma nell’ultimo fine-settinama, durante il quale i dirigenti sindacali Snami di tutta Italia si sono confrontati sul prossimo futuro della sanità del territorio e del sistema sanitario nazionale. Angelo Testa, leader dello Snami

“Il Medico di Medicina Generale – sottolinea il presidente Snami, Angelo Testa- è un professionista della sanità assolutamente non sostituibile. Il paziente ha scelto liberamente di essere curato da un medico di sua fiducia e non deve trovare al suo posto, se non in circostanze particolari e solo come integrazione all'iter assistenziale, altre figure professionali che possano sostituirlo. Venerdì 24 gennaio avrà inizio la manifestazione Snami in difesa dei pazienti, la cui assistenza medica potrebbe venire gravemente compromessa”.

“I Medici – spiega Salvatore Santacroce, Vicesegretario nazionale Snami, lavoreranno regolarmente nei loro ambulatori, senza creare disagi agli assistiti ma porteranno sul camice un distintivo con la scritta medico di medicina generale non sostituibile. Sarà spiegato agli assistiti che qualcuno pensa di mandare al macero il sistema attuale che prevede gli studi medici anche nei piccoli paesi e nei quartieri periferici, che si possano tagliare ore di guardia medica notturna e che si possano aprire “centri commerciali" della sanità lontano dalla propria abitazione e dove, inoltre, potrebbero facilmente non trovare il medico di fiducia che hanno scelto per essere curati. Il tutto verrà riportato in una locandina nella sala d'aspetto dei nostri studi e verrà pubblicizzato in tutta Italia attraverso la stampa e le televisioni".

“Un “non sostituibile” – conclude Testa - come ferma risposta al percorso verso il degrado che porterebbe ad una sanità senza fondi, con i “corvi” e le lobbies del privato dietro l'angolo, e anche con un medico di medicina generale demotivato e senza più volto”. 

venerdì 13 dicembre 2013

“Acque della salute”: Antitrust sanziona Uliveto, Rocchetta e Fimmg


Uliveto e Rocchetta “acque della salute” con il logo dei medici di medicina generale e una serie di proprietà che vanno dall’aiuto alla digestione alla lotta contro l’osteoporosi, dalla pulizia dei reni alla prevenzione della calcolosi: troppe promesse, peraltro avvalorate di fatto dalla partnership con la Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) secondo l’Antitrust, che ha deciso sanzioni complessive per 130 mila euro.

Le multe sono di 100 mila euro per la società Co.ge.di International S.p.A., proprietaria dei marchi Uliveto e Rocchetta, e di 30 mila euro per la Fimmg.
La pratica commerciale analizzata dall’Autorità, su segnalazione di Altroconsumo, riguarda l’attività promozionale delle acque minerali Uliveto e Rocchetta, al fine di accreditarle quali “acque della salute”, attraverso una serie di iniziative sviluppate da Cogedi insieme alla Fimmg. La campagna promozionale si è infatti svolta con la presenza del logo della Fimmg insieme alla dicitura “La Federazione Italiana Medici di Famiglia e Uliveto e Rocchetta insieme per la salute della famiglia” e ha promosso le acque minerali Uliveto e Rocchetta “mettendo in rilievo – scrive l’Antitrust – effetti e caratteristiche salutistiche per l’organismo umano che vengono rappresentate come cifra distintiva e caratterizzante dei suddetti prodotti. Tali caratteristiche – che corrispondono a claim specifici – sono accreditate in tutta la comunicazione pubblicitaria, aumentando la credibilità e scientificità delle stesse, attraverso la partnership e il sostegno della Federazione Italiana dei Medici di Famiglia, di cui viene fatto ampio uso del logo, proprio al fine di connotare, suggerire e scegliere i prodotti come ‘acque della salute’”.
Secondo l’Antitrust, la pratica commerciale risulta scorretta innanzitutto per l’uso in sé del logo Fimmg e della dicitura “La Federazione Italiana Medici di Famiglia e Uliveto e Rocchetta insieme per la salute della famiglia”, nonché di espressioni simili, che “precedono l’indicazione delle specifiche proprietà salutistiche delle acque nei messaggi promozionali e sono stati inseriti in tutti i supporti promozionali, comprese le etichette dei prodotti”. I consumatori sono indotti a fare particolare affidamento sulle proprietà vantate dalle acque minerali proprio attraverso la partnership con la Fimmg: “L’enfatico richiamo alla federazione dei medici di famiglia e, quindi, nella percezione del consumatore, alla figura del medico di famiglia, appare un elemento idoneo ad indurre i consumatori a fare un particolare affidamento sulla caratteristica di prodotti salutari e sulle proprietà e funzioni salutistiche che vengono attribuite alle acque Uliveto e Rocchetta”, scrive l’Antitrust, che sottolinea però come la partnership avesse come oggetto la promozione delle acque minerali e non fornisse invece evidenze sull’attività di ricerca e analisi dei prodotti in relazione alle loro funzioni di salute. Non risulta sia stata effettuata, prosegue l’Autorità, una specifica procedura di controllo scientifico delle acque minerali pubblicizzate.
Mediante il richiamo alla figura medica, le acque in esame vengono implicitamente segnalate come migliori rispetto ai prodotti concorrenti, proprio in quanto godono dell’approvazione del medico di famiglia – obietta l’Autorità – Nel contesto dei messaggi in esame, anche il claim “acque della salute”, usato nell’intera campagna pubblicitaria, e l’enfasi ad esso attribuita dal nastro, di colore rosso, che unisce le confezioni delle acque Uliveto e Rocchetta nei messaggi a mezzo stampa, costituiscono elementi comunicazionali che assumono un significato specifico e ulteriore, e cioè accreditano alle acque specifici effetti curativi o preventivi di carattere generale che, in realtà, esse non possiedono”.
L’Antitrust argomenta inoltre che della pluralità di proprietà salutistiche attribuite a Uliveto e Rocchetta, solo alcune risultano provate dalla documentazione e autorizzate dal Ministero della Salute – quali gli effetti sulla digestione dell’acqua Uliveto e quelli diuretici di Rocchetta – mentre proprietà ulteriori (in particolare claim quali “aiuta a combattere l’osteoporosi”, “ristabilisce l’equilibrio idrico minerale alterato dopo l’attività fisica” per Uliveto, “aiuta a prevenire la calcolosi urinaria”, “aiuta a mantenere i reni puliti” per Rocchetta), risultano non autorizzati e quindi scorretti. Da qui la sanzione dell’Autorità.

giovedì 12 dicembre 2013

INTERVISTA AD ANGELO TESTA SULL’ATTO DI INDIRIZZO

AL MACERO LA LEGGE BALDUZZI

Il taglio agli sprechi dell'ospedale per finanziare il territorio? Solo battute degne del concorso «barzellettieri d’Italia». E’ ridicolo acclamare la legge Balduzzi e nello stesso tempo demonizzare l’atto di indirizzo, suo figlio legittimo! Lo Snami grida il suo NO a questa «ristrutturazione» della Medicina del territorio con costi a carico dei Medici!   Dovremo  licenziare segretarie e personale di studio. Andare a rinnovare adesso le convenzioni è come partire per la storica campagna di Russia: un viaggio senza ritorno.
Roma 9 Dicembre 2013-Subbuglio e sconcerto nel mondo medico per l’atto di indirizzo dei Medici Convenzionati.  Lo Snami attraverso una lunga intervista al suo presidente nazionale conferma la sua posizione assolutamente contraria alla bozza ed esprime la linea ufficiale del sindacato.

Dott.Testa,  tre aggettivi per descrivere l’atto di indirizzo.
Osceno, pericoloso, dannoso. Epilogo naturale di una brutta legge.

I sindacati sono tutti d’accordo nel «bocciare » la bozza dell'atto di indirizzo?
Non ho sentito o letto le reazioni di tutti i sindacati ma immagino di sì, anche se con i dovuti distinguo. Vedremo in questi giorni. Il mio sconcerto nasce dalle dichiarazioni di chi continua a condividere la legge e ne stigmatizza gli esiti naturali.

Cioè ?
E chiarissimo che senza la legge Balduzzi non ci sarebbe stato questo atto di indirizzo obbrobrioso e pericoloso che non va bene a nessuno. Stranamente alcuni continuano a decantare le caratteristiche “innovative” di questa legge per poi prendere le distanze dalle naturali conseguenze pratiche che ne scaturiscono. Né serve cercare di dare le colpe alle Regioni. Se abrogassimo la legge Balduzzi sparirebbero anche le creature mostruose nate dai suoi parti distocici.

Ma ciò è possibile ?
Perchè no? Lo Snami lo ha chiesto in tempi non sospetti, paventando gli scenari che si stanno avverando in questi giorni. La storia della nostra Repubblica annovera esempi di leggi abrogate e sostituite da altre leggi, a volte anche immediatamente dopo il loro stesso varo. C’è solo da temere, poiché non c’è mai limite al peggio in questi tempi, che si possa magari estrarre dal cilindro una porcheria ancora peggiore della legge attuale. Solo se i sindacati ragioneranno insieme prendendo atto che si è innescata una micidiale bomba ad orologeria che devasterà la Medicina generale, potremo cercare di parare il colpo.

Cosa non va della legge Balduzzi ?
Intanto che è nata su imposizione e senza concertazione se non con i soliti noti e senza considerare realmente le modalità di lavoro dei MMG, tanto gradite ai Cittadini. E' figlia del governo Monti che oggettivamente non ha lasciato molti nostalgici e che ipotizza uno scenario di ristrutturazione del territorio senza investimenti, cioè a costo zero. Ovvero indica presunti risparmi nella gestione degli ospedali da reinvestire nel territorio. Insulto all’intelligenza dei Medici che sanno benissimo distinguere le bugie dal realizzabile e sanno che «la moltiplicazione dei pani e dei pesci» attiene a livelli ben superiori.

Si spieghi meglio.
Ci saranno solo tagli e ne andranno di mezzo i servizi essenziali perché se si arriverà al contenimento degli sprechi, figli della malapolitica, saranno solo «bruscolini». Tutto il progetto è come scoperchiare il tetto della propria abitazione per farne uno nuovo “a costo zero”  dimenticando che la manodopera, le travi e le tegole costano, negando a se stessi che il portafoglio è vuoto, che la vecchia copertura teneva e riparava e che “a costo zero” pioverà dentro casa.

L'atto di indirizzo che scenari paventa ?
L'abolizione dei distacchi sindacali con conseguente morte dei sindacati puri che non hanno entrate se non dalle quote degli iscritti. E’ un attacco diretto alla libertá sindacale, impedendo di fatto ai legittimi rappresentanti di esercitare il loro diritto costituzionale. Non essendo i medici di medicina generale dei dipendenti, i quali vanno in "permesso sindacale" retribuito, avranno oggettivamente grosse difficoltà a sostenere i costi della rappresentanza. Altra mortificazione della Medicina Generale saranno i tagli degli emolumenti sino al trenta per cento. Budget di distretto, ruolo unico equivoco ed interpretabile a piacere a seconda della convenienza e tutte le follie della legge Balduzzi ,di sovietica memoria, sulle aggregazioni forzate dei Medici. Solo pensare che le risorse economiche dei medici generali, utilizzate per collaboratori di studio e personale vengano tolte dalla loro gestione ed affidate alle ASL, tristemente famose per “saper ben gestire” le risorse, dovrebbe farci scendere in piazza con i forconi.

Si parla in maniera entusiastica di aggregazioni mediche che risolveranno tutti i problemi del territorio .
Altre “balle” grossolane. Evidentemente chi sponsorizza questi percorsi nel contesto economico e socio politico che stiamo vivendo è un laureato in Medicina e non un Medico. Cioè non ha mai visto un paziente. Le aggregazioni forzate snaturerebbero il particolare rapporto medico paziente che è alla base del gradimento indiscusso e della funzione positiva della medicina generale.

Quello che Lei sostiene è che i Medici verranno aggregati contro la loro volontà ?
Lo dice la legge. Se vuoi mantenere la convenzione devi aderire per forza alle aggregazioni territoriali funzionali e potrai anche essere «deportato» forzatamente in una UCPP, cioè in un’aggregazione strutturale. Spariranno così gli studi medici nei piccoli paesi a vantaggio dei grossi supermarket della sanità, lontano dalle case dei pazienti o addirittura lontano dai paesi di residenza dei malati.

Se così fosse sarebbe una follia.
Follia è il termine appropriato. Anche perché se è vero che le 40 case della salute in Toscana sono costate 18 milioni di euro e per mantenerle ci vogliono 16 milioni di euro, i costi indubbiamente ci sono. A meno che non vogliano considerare i soldi finti del MONOPOLI come fonte economica a cui attingere e i tagli di ore di continuità assistenziale come si vorrebbe sperimentare in qualche Regione come percorsi virtuosi e non schizofrenici quali appaiono in realtà.

E l'annunciato decongestionamento dei pronto soccorso ospedalieri ?
Il ritornello che le aggregazioni mediche forzate risolveranno i problemi del pronto soccorso è stonato e permeato di malafede. Altra leggenda metropolitana ed imbroglio nei confronti dei pazienti. Abbiamo più volte sottolineato il perché sempre più assistiti si rivolgono ai pronto soccorso di per se già sottodimensionati. By pass delle liste d'attesa, risparmio dei ticket e la possibiltà di effettuare in un'unica soluzione una batteria completa di esami ematochimici e strumentali. Percorso figlio anche della medicina difensiva.

Cosa vuole dire agli altri sindacati ?
Che i contratti in questo contesto, e a queste condizioni catastrofiche per i Medici, non devono essere rinnovati e che, viste le premesse, qualcuno dovrebbe rinunciare a “ capetti & primarietti”, a rifondazioni figlie della demagogia per cercare insieme di limitare i danni a carico dell’intera Categoria e, di conseguenza, ai Cittadini che si dice di voler tutelare.

Cosa vuol dire alla politica ?
Che i Medici sono tanti e prendono le distanze dai politici incapaci, che non voteranno chiederanno di non votare per chi sta contribuendo allo sfascio del sistema sanitario. I politici hanno la grave colpa di servirsi di funzionari incompetenti che «rubano» lo stipendio e di fatto gestiscono a vari livelli la sanità con i risultati indecenti che sono sotto gli occhi di tutti. Come si può immaginare che un medico scontento, vessato, umiliato demotivato ed in difficoltà economica possa curare al meglio propri assistiti? Voglio aggiungere che con nostro grande rammarico dovremo licenziare le segretarie e le infermiere. Infatti le nuove forme di aggregazione comporteranno un taglio importante dei nostri emolumenti e l'impossibilità ad avere del personale. Anche ciò non interessa alla politica ?

Qual è il regalo di natale che lo Snami ha preannunciato per il ministro Beatrice Lorenzin?
Le impacchetteremo le conclusioni della discussione e del confronto che sono in essere nello Snami e che vedrà venerdì 13 e sabato 14 a Roma una riunione del comitato centrale, consiglio nazionale ed un convegno sulle tematiche della professione e sul modello Snami di cure territoriali. Le riproporremo il nostro comunicato stampa del 30 aprile in cui le facevamo un in bocca al lupo e chiedevamo, in tempi non sospetti, l’abrogazione della legge Balduzzi. Le ribadiremo che i Medici non voteranno per chi svende il sistema sanitario pubblico. Oggi questo monito e la proposta dell’abrogazione della Balduzzi la estendiamo agli altri sindacati e a tutte le parti politiche, indistintamente.

giovedì 5 dicembre 2013

MAI INGESSARSI E PERDERE TEMPO


IN TILT PER 24 ORE IL SISTEMA ON LINE DI INVIO DEI CERTIFICATI
Angelo Testa: "Non ci importano le lamentele dei datori di lavoro, preferiamo dedicare il nostro tempo ai pazienti"

Lo SNAMI interviene in riferimento al caos di ieri che ha visto la Medicina generale di mezza Italia “impantanarsi” in seguito ad un blocco del sistema operativo per l'invio telematico dei certificati di malattia inps. Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami <La nostra posizione di fronte a situazioni di questo genere è la risposta che ho dato ad una Collega emiliana che mi ha scritto lamentandosi di avere passato due ore del suo tempo per inviare i certificati di malattia tramite operatore e bloccando di fatto la sua attività ambulatoriale rallentandone pesantemente lo svolgimento e la propria operatività: bisogna semplicemente passare al cartaceo secondo la vecchia procedura così come viene fatto quando è in tilt la nostra linea o c'è un problema tecnico nel nostro sistema. Non possiamo e non dobbiamo permettere che eventi indipendenti dalla nostra volontà possano in qualsiasi maniera rallentare la nostra attività e causare disagio ai pazienti che devono “subire” un tempo di attesa anomalo e a noi stessi che dilatiamo il nostro orario di studio.>
<Personalmente> continua Gianfranco Breccia, dell'esecutivo nazionale e presidente provinciale della sezione di Torino, <in quelle situazioni in cui non è possibile trasmettere un certificato per via telematica ho predisposto un modello cartaceo in cui c'è l'indicazione “non trasmesso on line per malfunzionamento del sistema” evitando così di perdere tempo perché è chiaro che se il sistema centrale è in tilt, come è successo ieri, il call center risulta sottodimensionato a ricevere decine di migliaia di telefonate contemporaneamente.>
<In Sardegna> dice il presidente regionale Snami Domenico Salvago <inviamo i dati della nostra attività quotidiana in diretta ad un sistema operativo che si chiama EvoMedir,e per questa attività  la regione ci ha fornito i Pc e ci remunera mensilmente. Quando ci sono dei problemi ci mettiamo tre secondi a staccarci dal sistema e ottemperare all'incombenza  di inviare una mail segnalando un  malfunzionamento o rallentamento del sistema. Come per il caos di ieri con l'inps privilegiamo il corretto svolgersi dell'attività clinica nei confronti dei nostri assistiti e non “permettiamo”  intralci e perdite di tempo. <Lo Snami> conclude Angelo Testa <è favorevole alla tecnologia che sia d'ausilio all'attività del Medico e privilegia le soluzioni terapeutiche rapide, pragmatiche e qualche volta drastiche quando la tecnologia “si ammala temporaneamente”>

 

 

giovedì 28 novembre 2013

Il ricordo di Roberto Anzalone


Ho conosciuto Roberto Anzalone molti anni fa, quando chiuso il Sindacato dei Medici Condotti in cui militavo, mi sono iscritto allo SNAMI. Ho subito avuto la netta impressione di un sindacalista  aperto ai valori politici della professione ma chiaramente e determinatamente indirizzato al sostegno del lavoro del medico.
Con impegno oserei dire più di tipo ordinistico  che sindacale, Roberto ha sempre sostenuto che il medico per dare come è giusto, la migliore assistenza possibile al proprio paziente deve essere “libero”. La libertà professionale, mi ha insegnato, consiste nel dare al paziente con impegno totale del proprio sapere e della propria possibile disponibilità tutto quello di cui ha bisogno, rimanendo liberi però da condizionamenti di qualsivoglia natura. é in questa ottica che ha sempre improntato il modo di fare sindacato.
Con una “sensibilità e una capacità politica” eccezionali ha sempre saputo guardare molto avanti e ha sempre saputo indicare. , anche con prese di posizione molto forti, le soluzioni possibili a livello contrattuale, purtroppo non sempre condivise da altre organizzazioni sindacali. Non ha mai tradito il suo concetto di libertà nemmeno a livello ordinistico. E’ stato un grande sindacalista medico e un grande presidente di ordine. Sono onorato di avere collaborato con lui.
  (Peppo Conti)      

Giuseppe Enrico Rivolta nel Board di Presidenza Uemo


La Uemo, “Union Européenne des Medicins Omnipraticien” , è una organizzazione non governativa, la più importante d’Europa, che raccoglie la rappresentanza di più di 500 mila medici di famiglia di 26 Paesi. E’ stata fondata nel 1967 da 6 stati allora compresi nella Comunità europea. Ha sede legale a Bruxelles e raduna le rappresentanze nazionali due volte l’anno in sedi differenti.
Questi i compiti primari della Uemeo:
studiare e promuovere i massimi standards per la formazione, la pratica e la cura dei pazienti nell’ambito della medicina di famiglia;
promuovere gli interessi etici, scientifici, sociali ed economici dei medici di famiglia europei per garantire la loro libertà e autonomia delle cure;
presentare alle autorità europee e ed alle organizzazioni internazionali un punto di vista unico dei membri pur nella diversità degli scenari di lavoro;
collaborare con altre organizzazioni europee di categoria per perseguire più elevati standards di formazione, aggiornamento , etica ed efficacia delle cure;


L’affermazione italiana
L'elezione dei suo membri è avvenuta durante la seduta autunnale della Uemo, tenutasi a Istanbul nei giorni scorsi , ha visto un’importante affermazione della proposta politica e professionale della Fnomceo, che ha visto coagularsi attorno al nome di Aldo Lupo. In lizza per la presidenza Uemo, insieme all’Italia, c’era anche la delegazione tedesca della Deutscher Hausärzteverband. L’assemblea elettorale, inizialmente divisa tra due blocchi (Paesi del Nord Europa e Mediterranei ), ha infine dato la sua preferenza alla candidatura italiana, grazie al programma politico elaborato dalla delegazione italiana e sostenuto dalla FNOMCeO, (fra i massimi dirigenti il nostro presidente Gianluigi Spata è stato una dei più convinti) brillantemente presentato in assemblea dal neo eletto presidente,  Aldo Lupo, che ha speso la sua credibilità conquistata sia a livello nazionale che internazionale, grazie anche ai 15 anni di esperienza maturati in ambito UEMO.

Il Consiglio
Il Board della Uemo è formato dal Presidente (Aldo Lupo di Torino), dal Segretario Generale (Giuseppe Rivolta di Como) dal Tesoriere (Giuseppe Augello di Agrigento) e da quattro vice presidenti di nazioni diverse, dei quali ogni anno ne viene sostituito uno. Più due commissari delle massime associazioni europee che di tutta la categoria medica. Dopo un anno di affiancamento con l’uscente presidenza ungherese, la presidenza italiana entrerà nei pieni poteri il 1 gennaio 2015, per il quadriennio 2015-2018. 

Il significato della presidenza italiana
La Federazione Italia degli Ordini dei Medici ha preparato accuratamente la candidatura italiana di UEMO dopo la bocciatura di quattro anni fa, perché da qualche anno gli indirizzi della politica sanitaria di una nazione sono sempre più legati agli indirizzi europei e la possibilità di potere interagire direttamente con il Parlamento europeo per condizionarne le scelte è sicuramente ora un plus per tutti i medici italiani che può avere ricaduta positiva sul peso della medicina generale nelle vicende italiane. Questa opportunità sarà supportata anche con un importante impegno economico ed organizzativo.

Obiettivi
Innanzitutto quello di cercare un maggiore coinvolgimento nelle decisioni di tutte le delegazioni nazionali in modo da rendere più forti ed efficaci le indicazioni ai legislatori del parlamento europeo. In particolare l’impegno verrà concentrato sulla qualifica dei medici di famiglia e sulle redistribuzione delle competenze con le altre professioni sanitarie , sulla libera circolazione dei professionisti e sulla salute dei migranti. Si cercherà di aumentare l’influenza e la visibilità dell’organizzazione istaurando rapporti più stabili e importanti con le agenzie europee dell’area sociale e sanitaria, nonché con le società scientifiche (Wonca, Euract…). Un aspetto che sarà particolarmente curato saranno i rapporti con i Media per affermare l’idea in cui crediamo dell’irrinunciabilità in qualsiasi sistema sanitario nazionale della figura del medico di famiglia, inteso come primo interlocutore del cittadino per la salute.

I compiti del Segretary General
Non è cosa molto definita perché Uemo è una organizzazione verticistica e quindi ogni presidente può scegliere di gestire direttamente o demandare a qualche componente del board . Il Secretary General è il suo più stretto collaboratore sia nella gestione interna dell’organizzazione durante i meeting, fra un meeting e l’altro, oltre a mantenere i contatti con le più importanti autorità europee e le altre organizzazioni mediche rappresentando il presidente quando necessario.

Le dichiarazioni di Rivolta
Pur avendo esperienze recenti di frequentazione del Ministero della Salute e del Assessorato alla Sanità regionale, per il dottor Giuseppe Enrico Rivolta il dovere di operare in un ambito internazionale così importante sarà sicuramente un’esperienza stimolante. “Un aspetto molto positivo –dice Rivolta - sarà il confronto con realtà professionali nazionali diverse, anche se non è una novità per me che da sette anni rappresento il nostro Paese in questa organizzazione, ma sarà ancora più importante per le occasioni e l’accesso a informazioni legate all’incarico. Sono un po’ intimorito però dalla massa di documenti che andranno studiati nel prossimo anno per costituirsi il background necessario per essere poi operativi. Di contro – aggiunge Rivolta - è stato un piacere ricevere le felicitazioni di diversi colleghi conosciuti negli anni in giro per l’Italia e che non sentivo da tempo”. Per quanto riguarda il suo impegno locale, il medico è ancora prudente:  “Non sono ancora in grado di dare una risposta perché non abbiamo ancora ipotizzato la suddivisione dei compiti all’interno del board, c’è comunque un anno di affiancamento che sarà prezioso per capire come funzione la macchina. L’intenzione comunque, se per mancanza di tempo di dovessero fare delle scelte, sarà quella di non trascurare l’impegno locale, perché i qualsiasi caso non bisogna perdere contatto con la base e la realtà professione quotidiana. Questo perché – conclude Rivolta -  in un momento di imminenti cambiamenti epocali del modello organizzativo della medicina di famiglia, sarebbe un grande errore lasciare il campo ad amministratori locali con una visione “ospedalocentrica” e con una cultura della medicina del territorio molto limitata.

Per statuto, UEMO non prevede alcun compenso per nessuno dei suoi dirigenti. Sono previsti invece rimborsi spese che coprono, oltre agli spostamenti,  appena le spesa dei medici sostituti.

lunedì 29 luglio 2013

CIAO FULVIO, UNO DEI NOSTRI

Snami, insieme a tutta la comunità dei MMG di  Como, piange la prematura scomparsa del valente collega brianzolo Fulvio Mauri e ne ricorda la moderazione ed il buonsenso
Era una  figura di riferimento per tutti i colleghi della Alta Brianza. Ai familiari, alla moglie Laura e ai figli Cinzia e Davide, le se più sentite condoglianze della nostra organizzazione.
 
Martedì scorso, a 56 anni, all'ospedale di Seregno, dove era ricoverato, è scomparso il collega Fulvio Mauri.
Fulvio svolgeva l'attività di medico di base dal 1984 ed era specializzato in Pediatria. Professionista attento e al tempo stesso molto umano e con una grande capacità di ascolto: «Le malattie non si curano solo con le medicine», amava sottolineare.
Massimo Mandelli e Paolo Vergani, con i quali operava nel poliambulatorio, lo ricordano così: 
«Abbiamo perso un carissimo amico, ricco di umanità, pacato e scrupoloso. Lascerà un grande vuoto. I suoi pazienti lo adoravano: li seguiva con meticolosità e per essere loro più vicino aveva realizzato un sito internet con cui comunicare». Un'assenza che tanti avvertiranno, a partire dai suoi cari che non lo hanno mai lasciato solo.
 
 

mercoledì 26 giugno 2013

CARD SISS TAROCCHE …. E IL LAVORATORE AMMALATO TORNA FARE LA RACCOMANDATA

I malfunzionamenti del SISS non finiscono mai di rovinare la giornata a medici e cittadini. La congiunzione ASL Como e Lombardia Informatica ha colpito ancora. La stessa collaborazione che nei scorsi mesi ha permesso alla ASL di sottrarre dalla buste dei medici migliaia di euro solo perché colpevoli di non avere raggiunto la fatidica percentuale di prescrizione del 80% elettronica a causa dei molteplici e quotidiani malfunzionamenti del sistema, questa volta si è superata.

Un giovane medico che doveva sostituire un MMG ha fatto richiesta al distretto in tempi utili di una card operatore ed è stato rinviato ad altro distretto (a 15 km) perché l’unica impiegata competente in materia era in malattia e nessun altro era in grado di svolgere quella operazione. Allo sportello dell’altro distretto viene fatta richiesta e contrariamente al solito la carta non viene emessa immediatamente, ma si dice alla collega che verrà contattata appena disponibile.

Passano due settimane nell’imminenza dell’inizio della sostituzione e nessuno si fa sentire. Il sostituto chiama gli uffici ASL, ma nessuno sa niente. Il titolare allora contata direttamente la  uASL preposti che dice che è impossibile al momento l’attivazione della card perché la rete non lo permette.
Arriva il lunedì di inizio della sostituzione e il sostituto non riceve risposte diverse e quindi deve provvedere a fotocopiare un  vecchio modulo di certificato, compilare a mano e pregare i malcapitati  lavoratori, con non poco disagio, a spedire a suo carico le raccomandate a INPS e datore di lavoro, come si faceva prima dell’era elettronica.

Naturalmente per ASL e Lombardia Informatica, come sempre, non è colpa di nessuno, ma solo una partita di card difettose. Ma chi le ha acquistate? Possibile che in 15 gg nessuno se ne sia accorto che il problema fossero le card in uso?
Scuse ai lavoratori che sono dovuti andare alla posta e hanno dovuto pagare per gli errori di altri e ai medici che hanno perso più tempo del solito scuse neanche a parlarne!  Probabilmente gli squallidi  ragionieri sforbiciatori che da tempo ormai hanno pieni poteri  in via Pessina, non percepiscono neanche il problema.  

Non si può poi continuare a tollerare che il Sistema Informatico regionale SISS  che costa così tanto alla comunità (un miliardo e mezzo in dieci anni) continui a funzionare in questo modo. In questi giorni è previsto il rinnovo della dirigenza  di Lombardia Informatica, speriamo in bene.    

martedì 11 giugno 2013

Rinnovo Direttivo Snami Como


Come sai, questo Sindacato deve procedere al rinnovo del proprio Esecutivo Provinciale per il triennio 2013-2015. Nei giorni scorso è stata convocata, presso la sede dell’Ordine dei Medici di Como in Viale Masia, 30  l’Assemblea Elettiva dello Snami di Como, che si terrà:

in Prima Convocazione il giorno giovedì  13 giugno 2013, alle ore 20,15 e in Seconda Convocazione, sempre presso la sede dell’Ordine e sempre giovedì 13 giugno 2013, alle ore 21.15.


Come sapete, differentemente dal passato non abbiamo potuto svolgere le elezioni a mezzo posta, questo perché il Nazionale ci ha fatto notare che quel meccanisco, in uso presso questa sezione da oltre 40 anni, non è più previsto dallo statuto Snami. Pertanto, siccome la votazione potrà essere espressa solo di persona durante l’Assemblea Elettorale, come sopra indicato, ti preghiamo di compiere un piccolo sforzo e di recarti personalmente al seggio per esprimere il tuo voto.

Ti ricordo che, a norma di statuto, potrai esprimere fino ad un massimo di 12 preferenze così suddivise:

7 Consiglieri 
3 Revisori dei Conti
1 Revisori dei Conti Supplente

Al fine di  non creare dispersione di voti, e ricordando comunque che tutti gli iscritti alla sezione di Como sono eleggibili, ti segnalo, in ordine alfabetico, i nominativi dei Consiglieri uscenti che hanno confermato la loro disponibilità e di altri  colleghi che hanno manifestato il loro interesse a fare parte del nuovo direttivo:

Barzaghi Giampiero - Mariano Comense
Bettarel Luigini - Dongo
Bianchi Fabio - Rovellasca
Brambilla Giovanni Walter - Carugo
Cassinelli Maurizio - Cantù
Conti Piergiuseppe - Beregazzo
Ghezzi Carlo - Como
Guffanti Andrea - Valsolda
L’Ala Giovanni - Castiglione Intelvi
Mancuso Maurizio - Como
Pastorelli Filppo - San Fedele Intelvi
Rivolta Giuseppe EnricoErba

martedì 7 maggio 2013

STOP ALLE VISITE DI CONTROLLO D'UFFICIO INPS PER I LAVORATORI MALATI

A RISCHIO POSTI DI LAVORO DEI MEDICI FISCALI E PERICOLO DI ASSENTEISMO SELVAGGIO
Snami chiede un ripensamento del provvedimento temendo una deregulation selvaggia ed un'operazione a perdere per l'Inps
L'inps con una comunicazione interna sospende le visite fiscali disposte dall'Istituto mentre restano in essere i controlli richiesti dalle aziende. Edoardo De Pau, Responsabile nazionale Snami del settore Medicina fiscale <Ritengo che il provvedimento dell'Inps sia avventato e figlio di una scarsa e frettolosa riflessione, altrettanto penso che il tutto debba necessariamente rientrare. In un momento di recessione come quello che attualmente viviamo, difficilmente le aziende, in sofferenza economica cronica, chiederanno con oneri a loro carico i controlli per i dipendenti in malattia. E ciò comunque non sarebbe giusto anche per le difficoltà economiche che le aziende stesse vivono in tutta Italia. Se l'Inps ha pensato di risparmiare con questa operazione si sbaglia di grosso. Facendo i “conti della serva” è vero che si eviterebbero i costi delle visite fiscali per un totale di circa cinquanta milioni annui, ma l'aumento dell'assenteismo creerebbe  un aumento dei costi per l'ente che sarebbe molto superiore al risparmio prodotto. Della serie risparmio cinquanta ma dimentico che spendo cento o duecento. Spesa destinata ad aumentare perché, mancando il deterrente del controllo, potrebbe essere favorito un aumento dell'assenteismo e quindi un aumento del costo per l'indennità di malattia.> Giorgio Massara, Presidente regionale di Snami Campania <Se la premessa è che la decisione dell'Inps nasce per far fronte alle richieste di razionalizzazione della legge di stabilità, la conseguenza rischia di smentire la premessa stessa: invece di risparmiare il risultato sarà l'aumento dei costi, irrazionale e senza senso, cioè l'esatto contrario dello spirito della spending review, processo di revisione della spesa. Non possiamo non considerare che più di mille medici del settore rischiano di perdere il loro posto di lavoro. Sanitari che negli anni hanno maturato un'elevata professionalità e che quotidianamente sono elemento indispensabile contro l'abuso per l'assenteismo da malattia.> Conclude Angelo Testa, Presidente nazionale dello Snami <Abbiamo chiesto un incontro urgente all'Inps per capire meglio le motivazioni della decisione. Un detto popolare recita che solo gli stupidi non cambiano idea”. Allora si corregga questa stupidaggine e si evitino ulteriori danni per la comunità e per i professionisti che operano nel settore!>

 

giovedì 2 maggio 2013

Indennizzo Specialità Medicina Generale anni 2003/2007

 
Dalla Corte dei Conti della Regione Lombardia è stata inviata a 480 Colleghi che si sono
specializzati negli anni 2003/2007, una richiesta di indennizzo per €33.843,60 indebitamente incassati quale contributo pubblico (borsa di studio) per la frequenza alla specialità di Medicina Generale.
La richiesta è motivata da attività incompatibile svolta durante il Corso di Specializzazione. Abbiamo quindi consultato il nostro legale, avv. Gennaro Messuti, che si è reso disponibile ad un incontro con i colleghi interessati per giovedì 2 maggio p.v. alle ore 21.00 presso la sede SNAMI di Viale Beatrice D’Este n. 10 a MILANO

martedì 30 aprile 2013

AUGURI DI BUON LAVORO E......... "LA PRENDIAMO IN PAROLA"

BEATRICE LORENZIN NUOVO MINISTRO DELLA SALUTE

Abroghiamo subito la legge Balduzzi

Lo Snami dà l' “in bocca al lupo” al neo ministro alla salute, Beatrice Lorenzin, giovane deputato del Pdl. Angelo Testa, presidente nazionale del sindacato autonomo <E' doveroso salutare  con le migliori aspettative una donna che andrà a presiedere un dicastero così importante per il paese ed a governare il comparto di una Sanità troppo spesso dimenticata.> Lo snami ha duramente criticato il ministro precedente, Renato Balduzzi, che ha mandato avanti una politica di tagli e ridimensionamenti mascherati da una presunta innovazione, sentendo solo i pareri di poche sigle sindacali, incurante delle proteste di tutti gli altri sindacati, delle Regioni e delle associazioni dei cittadini. <Mi auguro> continua il leader dello snami <che quel periodo buio cada nel dimenticatoio. Ci batteremo  perché venga abrogata la legge Balduzzi. Non si può sconvolgere la sanità pensando che senza soldi si tenti, con l’imposizione, di realizzare progetti faraonici finendo per demolire ciò che di buono esiste già e che funziona grazie al  lavoro quotidiano dei medici ed al loro senso di responsabilità. Il nostro sindacato ha sempre denunciato i tentativi di delegittimazione della Sanità pubblica con la più o meno velata intenzione di dare spazio alle assicurazioni private, come ha denunciato pure la malapolitica che si è impossessata della Sanità trasformandola nella propria riserva di caccia di consensi e clientele.> Angelo Testa si rivolge direttamente al neo ministro Lorenzin <Abbiamo molto apprezzato il passo della sua intervista alla trasmissione televisiva  “Ballarò” dell' 8 gennaio di quest'anno, quando testualmente ha detto “l'abuso della politica nelle scelte mediche ha procurato non pochi danni” e condividiamo totalmente la sua riflessione. Quindi come Snami la prendiamo in parola e su questa strada troverà la nostra collaborazione per cambiare metodo perché la categoria medica non può continuare a sopportare lo scempio del sistema sanitario nazionale finora fatto, ed auspichiamo che il Ministero da Lei presieduto prenda una diversa direzione fatta di ascolto delle opinioni di chi lavora sul campo e di provvedimenti ragionevoli e soprattutto realizzabili.>

martedì 26 marzo 2013

IL MEDICO DI FAMIGLIA NON E' UNO SCRIBACCHINO!


PROGETTO ZEUS SNAMI: DALLA SARDEGNA IL RISPETTO DELLE REGOLE.
Faremo intervenire le Asl, le Regioni e gli Ordini dei Medici per evitare inutili disagi al paziente e burocrazia stupida che ruba il tempo alla clinica del medico di M.G.
<Le regole vanno rispettate>. E' lapidario Angelo Testa, leader dello Snami.<La norma è inequivocabile “lo specialista del servizio pubblico, sia ospedaliero che ambulatoriale, qualora ritenga necessario eseguire ulteriori indagini diagnostiche per rispondere ai quesiti del medico di medicina generale, deve prescriverle direttamente sul proprio ricettario senza alcun intervento del medico curante”.Eppure, quasi sempre, tale norma di legge non viene rispettata.>Il Sindacato Autonomo lancia il progetto Zeus con lo scopo di indurre lo specialista ad un cambiamento nel modo di rapportarsi nei confronti dei pazienti e dei medici di medicina generale.
Domenico Salvago, addetto stampa nazionale ed ideatore del progetto< Se ci fosse il rispetto delle regole in termini di prescrizione si eviterebbero,a costo zero, inutili disagi al paziente, costretto spesso ad estenuanti file nella sala d'aspetto del proprio medico di famiglia, ed un cattivo impiego del tempo del medico di Medicina Generale costretto a compilare ricette non di sua competenza. Per ottenere questo obiettivo è necessaria la collaborazione dello specialista pubblico, che non deve più delegare al Mmg l’atto prescrittivo che gli compete, ma deve provvedervi personalmente secondo le norme in essere, al momento quasi totalmente disattese. Ogni operatore sanitario deve svolgere il proprio ruolo e non mi risulta sia contemplata la figura medica di chi non svolge alcuni compiti di propria competenza demandandoli irrispettosamente ad altro medico, assegnandogli di fatto il ruolo di scrivano al proprio servizio.Il progetto Zeus sul rispetto delle regole partirà inizialmente in Sardegna e verrà poi esportato in tutta Italia. Attraverso il sito web nazionale informeremo puntualmente gli iscritti sull'evoluzione dei lavori.
Ci arrivano quotidianamente >continua Angelo Testa <delle segnalazioni da parte di Mmg che lamentano che l’uso del ricettario rosso del Ssn, da parte degli specialisti pubblici, non è automatico e che, al contrario, sono in gran parte gli stessi medici di famiglia a dover trascrivere gli accertamenti “consigliati” dai colleghi. Dimostreremo documentalmente alle Asl e alle Regioni la fondatezza delle nostre lamentele e pretenderemo il rispetto delle norme in essere.Solleciteremo gli Ordini dei medici a censurare i comportamenti non deontologici di chi perpetuerà la “telenovela delle omissioni” non escludendo azioni legali se, nonostante tutto, asl e regioni continueranno a fare orecchie da mercante sulla vigilanza del rispetto delle regole da parte di tutti. 

lunedì 11 febbraio 2013

BALDUZZI IN TV: NON E' VERO CHE ABBIAMO FATTO TAGLI!



Incredibilmente il Ministro Balduzzi ad un dibattito televisivoAngelo Testa: se questo non è il paese delleFOLE “ !
Adesso tutti prendono le distanze perché si è in campagna elettorale ma poco tempo fa il racconto delle favole era di gruppo!

Perplessità nel mondo medico per le affermazioni del Ministro Renato Balduzzi, candidato alla camera con la lista Monti alle   prossime elezioni politiche, che ad una trasmissione televisiva dei giorni scorsi  ha più volte negato che  ci siano stati tagli alla sanità. Parole testuali “Non abbiamo fatto tagli, nonostante quel che si racconta....”Angelo Testa, leader dello Snami <Su queste affermazioni il ministro è stato smentito  da tutti gli altri partecipanti al dibattito televisivo, dalla destra alla sinistra nessuno escluso .Lo Snami  non può che riconfermare quello che ha sempre argomentato ,anche in tempi non sospetti ,quando tutti tacevano o erano in  sintonia sulle storielle da raccontare. II nostro sistema sanitario nazionale è già di per se  sottofinanziato rispetto ad altri paesi europei:2.300 dollari annui a persona contro i 3.000 della Francia ed i 3.000 della Germania. E' chiaro che se si aggiungono altri tagli ne vanno di mezzo i servizi essenziali e l'assistenza sanitaria ai cittadini. La solita  coperta troppo corta che non permette neppure lievi strattonamenti. L'eco di dolore  data dai primi effetti negativi della revisione della spesa pubblica si incomincia a sentire in tutta Italia. Dal taglio dell'acqua per i ricoverati ,alla carenza di protesi e  di garze, aghi, guanti sino ad arrivare al razionamento dei farmaci. E siamo solo all'antipasto!>Il ministro Balduzzi ha poi argomentato che i  tagli di 7.000  posti letto e l'intasamento dei pronto soccorso potranno essere riequilibrati dal potenziamento del territorio con la possibilità per i pazienti di essere curati da aggregazioni mediche sette giorni su sette e ventiquattro ore su 24  <Dalle semplici fiabe >continua Angelo Testa siamo così arrivati ad una collana di novelle che avrebbe  fatto invidia anche ai fratelli Grimm. ll territorio verrà finanziato dalle regioni con i fondi che provengono dalla spending review sugli ospedali. Peccato che a più riprese le regioni abbiano detto che soldi proprio non ne hanno e che è sotto gli occhi di tutti che in Toscana sia sparita la continuità assistenziale dalla mezzanotte alle otto del mattino, che l'Emilia Romagna si accinga a tagliare gli stipendi della medicina generale, che il Piemonte abbia difficoltà a pagare gli emolumenti ai medici a fine mese, che la Campania latiti dal 2003 per il contratto integrativo della medicina generale e chi più ne ha più ne metta. Della serie: prossimamente su questi schermi! Cioè stanno già adesso raschiando il fondo del barile ,figuriamoci se possono fare degli investimenti. Al ministro prossimo candidato, ai politici che lo hanno sostenuto e che solo adesso evidenziano le criticità del suo operato ,e soprattutto a quel sindacato della medicina generale che si dice sempre pronto a fare tutto ad isorisorse, voglio solo ricordare solo un dato, nella ovvia considerazione che le case della salute che dovrebbero favorire la deospedalizzazione non si possono costruire con i soldi taroccati  .Le 40 case della salute della Toscana sono costate circa 18 milioni di euro e costano annualmente per il loro mantenimento circa 16 milioni di euro. A meno che non si vogliano perpetuare i racconti ,in solitario od in gruppo ,delle leggende metropolitane che sarebbero anche simpatiche per il colore, l'estro e l'inventiva, se non si trattasse di temi pregnanti che la gente vive in negativo tutti i giorni sulla propria pelle. Medici compresi ed in prima linea.>

mercoledì 6 febbraio 2013

LA SANITA' NON E' IL GIOCO DEL “MONOPOLI ” E TANTO MENO QUELLO DELLE “TRE CARTE “


DOPO GLI INCONTRI DEL COMITATO DI SETTORE, COMITATO CENTRALE E CONSIGLIO NAZIONALE DELLO S.N.A.M.I.
SOLUZIONE PER EVITARNE L'ESTIZIONE:
Tagliamo i fondi alla politica e destiniamoli al SSN!
Stati generali del sindacato autonomo a confronto nei giorni scorsi a Roma. Tema all'ordine del giorno: possibili soluzioni per evitare lo smantellamento del sistema sanitario pubblico. <Non ci piace > dice Angelo Testa,  Presidente Nazionale dello Snami <l’atteggiamento delle regioni che stanno sconvolgendo il nostro sistema sanitario nazionale, uno dei migliori al mondo, ma poco sostenibile se mala gestione e saccheggi selvaggi continueranno l'aggressione esponenziale che è in essere da tempo. Sempre e tassativamente (ma non ci crede nessuno) in nome della razionalizzazione, del miglioramento e addirittura per il bene dei pazienti! Prima i Creg in Lombardia adesso "la rivoluzione al contrario ed in perdita" del servizio di guardia medica in Toscana: non più continuità assistenziale dalla mezzanotte alle 8 del mattino. Il Cittadino dovrà rivolgersi  forse al 118, forse  al pronto soccorso (al contrario di quanto vorrebbe la legge Balduzzi), ma molto più probabilmente non potrà rivolgersi a nessuno>. Angelo Testa stigmatizza il comportamento di quel sindacato che si è dichiarato favorevole a questo progetto firmando, il 28 dicembre 2012, un accordo che presenta tutti gli elementi di un rimescolamento delle carte. <Invece di integrare gli attori sanitari del territorio e potenziare l'assistenza creando dei punti di primo intervento nelle ore diurne, che avrebbero pienamente occupato i medici di Continuità Assistenziale ampliando il loro orario e potenziando così la risposta alla  domanda di salute dei cittadini, anche con il fine di ricorrere sempre meno all'ospedale, si è preferito, invece, cancellare: tagli uno e perdi due. Se consideriamo inoltre che  molte regioni hanno un ritardo atavico nel rinnovare gli accordi integrativi regionali, una per tutte la Campania che aspetta da ben 10 anni, che altre come l'Emilia Romagna stanno facendo grandi prove di “sforbiciate” agli emolumenti dei medici, c'è da aspettarsi un effetto domino a breve scadenza, con crollo di tutto il sistema. Eppure c'è anche chi continua a mentire spudoratamente e dichiara: "L'obiettivo è quello di avere una Casa della salute in ogni comune dove  lavoreranno i medici della continuità e i medici di famiglia che vogliono farlo”. E' invece chiarissimo che le regioni  non hanno fondi e non faranno investimenti.  A meno che qualcuno confonda i soldi veri con quelli del gioco del  Monopoli e che oltre a costruire per gioco case ed alberghi sulla casella viola di “Parco della Vittoria” pensi che si possa fare lo stesso nella realtà con gli ambulatori e le case della salute utilizzando i soldi finti del Monopoli. Lo Snami, fortemente preoccupato per i tagli lineari chiede ai Cittadini se, piuttosto che continuare a tagliare fondi alla sanità, non sarebbe più opportuno tagliare i fondi alla politica, per recuperare fondi preziosi da destinare alla sanità, con miglioramento dei servizi e riduzione dei tempi d’attesa>.

lunedì 28 gennaio 2013

PER LO SCANDALO DELL'ACQUA MINERALE


VI DIAMO NOI UN CARTELLO CORRETTO PER LA SALA D'ASPETTO
Appello al presidente della FNOMCeO Amedeo Bianco perché intervenga con fermezza.

Medici di Famiglia sotto la lente di ingrandimento dopo che è venuto a galla che un concorso per i medici Fimmg premierebbe con la partecipazione ad una lotteria per vincere 100 crociere per due persone coloro i quali appendono un  poster in ambulatorio che pubblicizza due acque minerali . Angelo Testa, Presidente Nazionale dello Snami <Non è nostro costume entrare in casa d'altri ma non si può star zitti se sulla stampa si fa di tutta l'erba un fascio, come se tutti i Medici indistintamente fossero più avvezzi a fare pubblicità per vincere una crociera piuttosto che ad un corretto utilizzo della  sala d'aspetto dello studio medico dove si svolge l'attività ambulatoriale. Appare del tutto evidente che quanto promosso da quel sindacato  nulla ha  che fare con l'attività sindacale e con la tutela della categoria trattandosi di mera pubblicità, inaccettabile in uno studio medico in quanto potrebbe lasciare intendere al Paziente che alcune acque siano migliori di altre, se non addirittura terapeutiche «Uliveto e Rocchetta sono preziose alleate per la tua salute. Chiedi consiglio al tuo medico di famiglia». Uliveto è «utile contro la stipsi e per digerire bene», Rocchetta invece «aiuta la diuresi e previene la ritenzione idrica». Il messaggio per noi è  scorretto, se non addirittura ingannevole.  Infatti non c'è evidenza scientifica che l'acqua del rubinetto sia peggiore di quella minerale imbottigliata. Inoltre, come già detto, un poster del genere nella sala d'aspetto di uno studio medico potrebbe indurre i pazienti a pensare che queste acque siano migliori delle altre e portare ad una scelta di mercato basata sulla fiducia che il Paziente ripone nell'autorevolezza  della figura del proprio medico che, di fatto, appare approvare e convalidare il messaggio pubblicitario in questione. Lo SNAMI, ancora una volta, stigmatizza comportamenti non consoni al decoro della professione e rinnova  l’invito a tutti i Colleghi alla valutazione di questo e di mille altri comportamenti che stanno squalificando e snaturando sempre più la figura del Medico di Famiglia che, andando avanti così, cesserà di esistere. <Siamo disponibili> conclude Angelo Testa <a fornire a tutti i Colleghi che ne faranno richiesta i cartelli sul corretto uso dei farmaci e sulla prevenzione delle malattie e dei tumori, utili per completare il rapporto duale leale che si deve avere con coloro che  ripongono la fiducia nei nostri confronti e ci  affidano  la tutela della loro salute. Chiediamo inoltre al Presidente della FNOMCeO di dedicare un po' del suo tempo, anche in questo periodo di campagna elettorale, alla deontologia e di esprimere a nome della federazione un NO secco a questo “Q Channel 2 la vendetta”, della serie “a volte tornano” perché questo PLIN PLIN nella sala d'aspetto proprio non ci appartiene!>