giovedì 28 novembre 2013

Il ricordo di Roberto Anzalone


Ho conosciuto Roberto Anzalone molti anni fa, quando chiuso il Sindacato dei Medici Condotti in cui militavo, mi sono iscritto allo SNAMI. Ho subito avuto la netta impressione di un sindacalista  aperto ai valori politici della professione ma chiaramente e determinatamente indirizzato al sostegno del lavoro del medico.
Con impegno oserei dire più di tipo ordinistico  che sindacale, Roberto ha sempre sostenuto che il medico per dare come è giusto, la migliore assistenza possibile al proprio paziente deve essere “libero”. La libertà professionale, mi ha insegnato, consiste nel dare al paziente con impegno totale del proprio sapere e della propria possibile disponibilità tutto quello di cui ha bisogno, rimanendo liberi però da condizionamenti di qualsivoglia natura. é in questa ottica che ha sempre improntato il modo di fare sindacato.
Con una “sensibilità e una capacità politica” eccezionali ha sempre saputo guardare molto avanti e ha sempre saputo indicare. , anche con prese di posizione molto forti, le soluzioni possibili a livello contrattuale, purtroppo non sempre condivise da altre organizzazioni sindacali. Non ha mai tradito il suo concetto di libertà nemmeno a livello ordinistico. E’ stato un grande sindacalista medico e un grande presidente di ordine. Sono onorato di avere collaborato con lui.
  (Peppo Conti)      

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