Ho
conosciuto Roberto Anzalone molti anni fa, quando chiuso il Sindacato dei Medici
Condotti in cui militavo, mi sono iscritto allo SNAMI. Ho subito avuto la netta
impressione di un sindacalista aperto ai
valori politici della professione ma chiaramente e determinatamente indirizzato
al sostegno del lavoro del medico.
Con
impegno oserei dire più di tipo ordinistico
che sindacale, Roberto ha sempre sostenuto che il medico per dare come è
giusto, la migliore assistenza possibile al proprio paziente deve essere
“libero”. La libertà professionale, mi ha insegnato, consiste nel dare al
paziente con impegno totale del proprio sapere e della propria possibile
disponibilità tutto quello di cui ha bisogno, rimanendo liberi però da
condizionamenti di qualsivoglia natura. é in questa ottica che ha sempre
improntato il modo di fare sindacato.
Con una “sensibilità e una capacità politica” eccezionali ha sempre saputo guardare molto avanti e ha sempre saputo indicare. , anche con prese di posizione molto forti, le soluzioni possibili a livello contrattuale, purtroppo non sempre condivise da altre organizzazioni sindacali. Non ha mai tradito il suo concetto di libertà nemmeno a livello ordinistico. E’ stato un grande sindacalista medico e un grande presidente di ordine. Sono onorato di avere collaborato con lui. (Peppo Conti)
Con una “sensibilità e una capacità politica” eccezionali ha sempre saputo guardare molto avanti e ha sempre saputo indicare. , anche con prese di posizione molto forti, le soluzioni possibili a livello contrattuale, purtroppo non sempre condivise da altre organizzazioni sindacali. Non ha mai tradito il suo concetto di libertà nemmeno a livello ordinistico. E’ stato un grande sindacalista medico e un grande presidente di ordine. Sono onorato di avere collaborato con lui. (Peppo Conti)
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