“Il governo tecnico con la legge Balduzzi ha bombardato il nostro comparto.
Tutto è sanabile, ma non aspettiamo che sia troppo tardi,
basta avere la forte volontà di volerlo fare”
Il sindacato autonomo si rivolge ai politici Italiani, nessuno escluso, perché si apra un dialogo da subito per affrontare e contenere le disfunzioni che deriverebbero al sistema sanitario nazionale se venissero applicate le norme della disastrosa legge Balduzzi. Il sindacato Snami ha iniziato in questi giorni sul proprio sito web nazionale un dibattito aperto a tutti e che andrà avanti sino alla fine del mese sulle soluzioni possibili per contrastare la fine della medicina generale che il governo appena dimessosi ha posto in essere e che qualcuno ha salutato con entusiasmanti assensi.
Angelo Testa, Presidente dello Snami< Dobbiamo far capire che non si risolvono i problemi con la decretazione d'urgenza in sanità, che la mancanza di concertazione e confronto non pagano e portano a risultati disastrosi, che senza soldi non si possono rinnovare i contratti e che razionalizzare e migliorare non vuol dire rifondare, termine tanto caro a qualcuno, che applicato al contesto dei nostri tempi ha il significato concreto di distruggere. Le numerose mail che ci sono arrivate in questi tre giorni trascorsi dall'inizio dal dibattito proposto sul nostro sito web ci fanno percepire l'inquietudine dei colleghi, qualche volta lo sconcerto, la consapevolezza delle precise responsabilità di chi ha voluto tutto ciò, ma soprattutto la voglia di reagire.
Abbiamo pensato di incontrare la politica che si appresta alla campagna elettorale per le prossime elezioni per rappresentare le nostre esigenze che in buona parte coincidono con quelle dei nostri pazienti: prima di tutto scongiurare la fine della medicina generale e sicuramente lavorare insieme per migliorarla. Consideriamo la parentesi Balduzzi breve e degna di cadere presto nel dimenticatoio. Sta a noi, agli altri sindacati sani, alla società civile ed al mondo medico far capire alla politica che solo gli stupidi non cambiano idea e che il modello di cure domiciliari volute dal governo tecnico è inapplicabile e dannoso perché figlio del pressapochismo e della non conoscenza delle problematiche del comparto perché nascono dal “non vissuto” sul campo dei consigliori del ministro che non esercitano la professione reale da anni.>
Conclude Angelo Testa <Ripartiamo dall'idea che bisogna contrastare una sanità a due velocità, una per i ricchi e una per i poveri e dalla forte consapevolezza che molti vorrebbero “sguazzare” in un falso rinnovamento in cui assicurazioni, finanziatori e mutue private farebbero affari sulla testa dei pazienti e dei professionisti che oggi mandano avanti decorosamente il sistema sanitario nazionale. Questo diremo ai politici e ribadiremo loro che i Medici se lo ricorderanno quando andranno a votare!>