lunedì 17 febbraio 2014

CHI VORREBBE DISTRUGGERE LA MEDICINA GENERALE. FACCIAMO NOMI & COGNOMI


Snami propone una riflessione comune e apre una
 “tavola rotonda virtuale” tra i medici di Medicina Generale per individuare chi vorrebbe propinarci         una “ terapia dagli effetti collaterali devastanti”
Roma 17 febbraio 2014-E' come il “segreto di Pulcinella” secondo Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami, quello che si vorrebbe fare della medicina generale, nonostante i tentativi di tenerlo nascosto “cambiando le carte in tavola”. <Il più lampante degli idiotismi - sostiene il leader del sindacato autonomo - peccato che i Medici non siano degli idioti, abbiano capito tutto e se qualcuno ha delle perplessità lo Snami apre un confronto  in una ideale grande tavola rotonda perché la verità venga alla luce del sole. Non vogliamo ciò che porterà il prossimo rinnovo convenzionale a costo sotto zero: indennità dei Medici riassorbite dalle nuove strutture aft e uccp e conseguente diminuzione dei nostri emolumenti, licenziamento del personale di studio, confusione dei ruoli tra medici di continuità assistenziale e di assistenza primaria che potrebbero tornare a fare la notte e i festivi, chiusura degli studi medici dei piccoli comuni rurali e disagiati eliminando quella capillarità dell'assistenza sanitaria nel territorio e accorpandoci in mega centri COOP. Infermieri ed il personale sanitario in esubero scaricati sul territorio per la chiusura dei piccoli ospedali e per la riduzione dei posti letto. Il tutto porterà ad uno smantellamento del rapporto fiduciario ad personam per passare ad un rapporto diretto verso la struttura, nonostante lo stesso centro studi della Bocconi abbia chiaramente certificato che l'impatto dell'associazionismo medico sull'assistenza sia pari a zero. In buona sostanza un percorso, benedetto dai soliti noti, a favore di una trasformazione ancora più drastica del Medico di Medicina generale in un soldatino dipendente nella sostanza, più povero e vulnerabile, letteralmente  sradicato “di peso” dal suo studio dove esercita la professione nei confronti dei pazienti che lo hanno liberamente scelto. <Apriamo il nostro sito web nazionale> conclude Angelo Testa <ad una  tavola rotonda aperta a tutti i Medici di Medicina generale per trovare insieme le soluzioni per smascherare chi vorrebbe propinarci una “terapia dagli effetti collaterali devastanti”, nella considerazione che le responsabilità di quanto avverrà non potrà essere considerata solo dei “vertici” ma soprattutto di chi dà loro mandato e li finanzia.>



Care Colleghe e Cari Colleghi ,
La nostra interpretazione:
C'è chi ha minacciato lo sciopero se non si fosse provveduto ad accelerare il rinnovo dell’ ACN, a costo zero.
Vedi Link


Anche lo SMI tuona contro il “Titanic” del sindacalismo…

http://www.sanita.ilsole24ore.com/art/lavoro-e-professione/2014-02-11/trattative-convenzionata-risorse-certe-145328.php?uuid=AbpIRpMJ

L'atto di indirizzo emanato è chiarissimo su cosa ci aspetta:

Infatti:
Via tutte le indennità (informatica, segretaria, infermiera), per finanziare le forme associative: 30% in meno di stipendio;
Obbligo di lavorare nelle forme associative mantenendo anche la capillarità degli ambulatori periferici a costo zero per la pubblica amministrazione. Quindi aumento delle ore di lavoro e riduzione dei compensi.
Possibilità per le Regioni di non erogare la quota relativa agli AIR nel caso in cui non vengano firmati entro 12 mesi.
Quindi, per esempio, se le Regioni rifiutassero di firmare in mancanza di un impegno anche il sabato e la domenica e le oo.ss. non accettassero di lavorare anche la domenica e non firmassero, si perderebbero i compensi.
In effetti questa possibilità è solo teorica perché un’organizzazione sindacale pronta a firmare l’estensione del lavoro al sabato e alla domenica riducendo i compensi, si troverebbe sempre…

Identità del testo dell’ ACN per Assistenza primaria e Continuità Assistenziale tranne che per i compensi e le modalità retributive.

Lo SNAMI ribadisce che un rinnovo senza aumento della spesa, la tanto da altri auspicata riorganizzazione, deve avvenire anche senza aumento della quantità di lavoro dei Medici e senza riduzione dei compensi e ritiene che la responsabilità di quanto avverrà non potrà essere considerata solo dei “vertici” ma soprattutto di chi dà loro mandato e li finanzia.

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