Per questa sera è stata organizzata in Ordine un’intersindacale di preparazione all’incontro con la ASL.
Alleghiamo il testo dell’articolo, senza commenti …
Salute L'azienda sanitaria conferma i tagli e intende chiedere ai medici di erogare gratuitamente il farmaco L'AsI: «Vaccinazioni solo a costo zero» II direttore: «Il denaro non ci. Faremo confluire i pazienti in 16 ambulatori»
Vaccinazioni antinfluenzali a costo zero. È questo l'obiettivo del direttore generale dell'Asl di Como, Roberto Bollina, che esce allo scoperto dopo le anticipazioni sui tagli previsti per l'imminente campagna di prevenzione del virus. «I soldi non ci sono», dice. Nel 2010, il conto delle spese per la sola somministrazione del vaccino ha sfiorato quota 600mila euro, cifra cui si deve aggiungere poi il costo del farmaco. Fondi che sono stati azzerati. L'azienda sanitaria chiederà dunque ai professionisti di erogare gratuitamente il farmaco. L'adesione naturalmente sarà volontaria e il rischio è una drastica riduzione dei punti di distribuzione del medicinale. «Sul territorio provinciale abbiamo 16 ambulatori vaccinali - spiega Bollina - e qui faremo confluire una buona parte dei pazienti».
«Niente soldi, le vaccinazioni si faranno ma a costo zero». L'Asl: «Faremo confluire una buona parte dei pazienti nei nostri 16 ambulatori»
«I soldi non ci sono. La campagna vaccinale si farà e su questo voglio ranquillizzare tutti . Ma sarà una campagna a costo zero». Il direttore generale dell'Asl Roberto Bollina esce allo scoperto dopo le anticipazioni sui tagli previsti per le imminenti vaccinazioni antinfluenzali. I fondi che gli anni scorsi venivano utilizzati per pagare i medici che somministravano il siero sono stati azzerati e l'azienda sanitaria chiederà dunque ai professionisti di erogare gratuitamente il farmaco. L'adesione naturalmente sarà volontaria e il rischio è una drastica riduzione dei punti di distribuzione del medicinale. Nel 2010 il conto delle spese per la sola somministrazione del vaccino ha sfiorato quota 600mila euro, cura cui si deve aggiungere il costo del farmaco. Protagonisti assoluti dell'operazione dello scorso anno sono stati i medici di medicina generale, che hanno vaccinato l'80% dei pazienti che hanno aderito alla campagna preventiva. Per ciascuna iniezione, ai camici bianchi veniva riconosciuto un pagamento di circa 6 euro, cifra che saliva a 10 in caso di pazienti assistiti a domicilio. Facilmente intuibili i vantaggi per i malati, che avevano la possibilità di effettuare l'iniezione nell'ambulatorio del proprio medico concordando orari e modalità. Uno scenario che quest'anno sarà completamente stravolto. «Una spesa di quasi 600mila euro per le vaccinazioni è insostenibile - esordisce Bollina - Per quest'anno quei soldi non li abbiamo e quindi, ovviamente, non possiamo spenderli. Ci stiamo organizzando per garantire lo stesso servizio ai cittadini ma tagliando le spese. Non possiamo fare diversamente ma posso assicurare che i pazienti non saranno penalizzati». La riorganizzazione prevede innanzitutto un significativo aumento dei cittadini vaccinati direttamente dal personale dell'Asl. «Sul territorio provinciale abbiamo 16 ambulatori vaccinali e qui faremo confluire una buona parte dei pazienti - spiega il direttore generale di via Pessina - Tra i dipendenti dell'Asl ci sono 70 medici e a loro chiederemo di occuparsi della campagna vaccinale. Dirotteremo temporaneamente su questa attività anche professionisti che abitualmente si occupano di altri servizi. Qualsiasi medico può effettuare un'iniezione».
Nell'operazione saranno poi coinvolte tutte le strutture sanitarie del territorio, che siano pubbliche o private, purché accreditate. «Abbiamo effettivamente chiesto agli ospedali di collaborare - spiega Roberto Bollina - Nelle prossime ore avremo un incontro con i responsabili che ci diranno se aderiranno o meno alla proposta. Per vaccinare le persone le strutture non saranno pagate. Semplicemente, si tratterà di somministrare il vaccino, ai pazienti che lo richiederanno, in occasione di altre visite o esami programmati». Il tasto più dolente è quello dei medici di medicina generale. «Non è affatto nostra intenzione escluderli a priori, anzi- precisa il direttore generale dell'Asl di Como - Non posso però negare la questione economica. Il problema dei soldi c'è e non possiamo far finta che non esista. Nei prossimi giorni incontreremo i medici di medicina generale e chiederemo la loro collaborazione. In pratica, proponiamo loro di rinunciare a 6 euro di compenso nell'interesse del paziente per garantire un servizio. Mi rendo conto che si tratta di un sacrificio, ma credo che sia sopportabile, quantomeno in un momento difficile come quello che stiamo attraversando. A tutti sono chiesti sacrifici, e i medici non possono fare eccezione. Quello che auspichiamo - conclude Roberto Bollina - è che mettano una mano sul cuore anziché sul portafogli. Del resto, posso assicurare che questa è da tempo la prassi nella maggior parte delle Asl della Lombardia». Anna Campaniello (Corriere di Como, 20/09/11)
Si pretende che dei professionisti lavorino gratis, robe da matti. Propongano a degli operai metalmeccanici di lavorare mezz'ora al giorno gratis e poi vediamo che cosa succede. Ci si dimentica che tutti i medici di MG, che non sono strapagati e che hanno anche subito decurtazioni di stipendio, sostengono anche dei costi per la gestione dell'ambulatorio. La prossima bolletta dirò all'ENEL: "Mettiti una mano sul cuore ".
RispondiElimina