PROGRAMMI
BASATI SU SEMPLICI EVIDENZE E FUORI GLI “ASINI ”
DALLA GESTIONE
DELLA SANITA'
No ai soliti
“desiderata” populistici e virtuali ma serietà dettata dalla situazione
delicata del momento.
Il sindacato autonomo invia le proprie proposte ai leader delle forze politiche che
parteciperanno alla tornata elettorale nazionale del mese prossimo. Angelo
Testa, Presidente Nazionale dello Snami <Mi sembra opportuno che i sindacati abbiano titolo a
dare il proprio contributo alla politica
nella fase prodromica alle prossime elezioni nazionali. Ho visto alcune bozze
dei programmi sanitari di varie formazioni politiche e prendo atto che al
momento c'è veramente poco su cui dibattere.
Come Snami proponiamo una riflessione che
deve fondarsi sulle evidenze e sulle considerazioni tratte dal rapporto
dell'OMS del 2008, che a sua volta prendeva spunto dalla dichiarazione di Alma
Ata del 1978: maggiore eguaglianza nella salute, accesso universale alle
cure e centralità della persona. L'esatto contrario di quello che è stato
posto in essere negli ultimi decenni, ovvero: centralità dell’ospedale e delle
tecnologie, frammentazione dei servizi con al centro dell'attenzione le malattie
e non le persone nel loro insieme, tentativi sempre più pressanti di
privatizzazione della salute. In sostanza chiediamo di non scimmiottare una
sorta di modello americano il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti e di
lavorare insieme per salvaguardare il sistema sanitario nazionale pubblico, che
in una società civile deve poter assistere tutti. Per fare tutto ciò vanno
salvaguardati due principi che dovrebbero diventare due pregiudiziali: conoscenza
dell'assistenza sanitaria del territorio, (appare scarsa quella degli
ultimi ministri della sanità e dei loro “consigliori” anche sindacali), e
la seria presa di coscienza che troppi “asini” hanno partecipato e
continuano a partecipare a vario titolo ed a vari livelli al tavolo della
sanità con lo stesso spirito ed intenzioni di chi è seduto ad un banchetto.
Faremmo mai aggiustare il motore della nostra vettura a chi cerca il guasto nel
bagagliaio e non sa maneggiare una chiave inglese? Certamente no. Allora
perché affidarci alla gestione della sanità
a chi al massimo conosce la parte accademica della materia, persegue
logiche lobbistiche ed affaristiche e che ha dimostrato scarsa considerazione
dei Medici e delle persone malate?
Le nostre proposte alla politica che si
avvicina alle prossime elezioni sono innanzitutto di non demolire l'attuale
assistenza sanitaria territoriale, dando più forza al pubblico e rilanciamo come suggerimento per il loro
programma elettorale le proposte Snami che abbiamo licenziato al Comitato
Centrale e Consiglio Nazionale di giugno 2012 a Trapani>. Lo Snami invia ai leader
delle varie formazioni politiche le sue proposte per la riorganizzazione ed integrazione
ospedale-territorio, ripropone, articolandole, le 10 domande fatte a suo tempo
al Ministro Balduzzi, che
non ha dato alcun cenno di risposta, e dichiara la propria disponibilità ad
incontrare i leader politici che vorranno “seriamente” parlare di una sanità
funzionale e realizzabile.
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