lunedì 10 ottobre 2011

VACCINAZIONI, LEGA CONTRO ASL CHIESTO INTERVENTO REGIONE

Nuova lettera di Dario Bianchi all’assessore Bresciani
È inarrestabile la polemica generata dalla decisione dell’Asl di escludere i medici di base dall’imminente campagna vaccinale contro l’influenza.
Il consigliere regionale della Lega, Dario Bianchi, ha chiesto l’intervento dell’assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, contestando apertamente «il modus operandi verticistico» dei dirigenti di via Pessina. Nessuna risposta dai vertici dell’azienda sanitaria locale, che a breve dovrebbero chiarire definitivamente l’organizzazione delle vaccinazioni. Nelle scorse settimane, l’esponente comasco del Carroccio si era rivolto prima al direttore generale dell’Asl, Roberto Bollina, e poi a tutti i sindaci del territorio, esprimendo forte preoccupazione per la riuscita della campagna vaccinale. Ora, lo stesso Bianchi è tornato alla carica coinvolgendo l’assessore regionale alla Sanità e contestando non soltanto l’organizzazione della campagna vaccinale ma anche la gestione del servizio di nutrizione clinica, la problematica dell’invalidità civile e la centralizzazione di funzioni che erano state affidate ai distretti.
«La dirigenza Asl ha costruito questa ardita operazione utilizzando un metodo verticistico, centralista e autoreferenziale - si legge nella lettera inviata da Bianchi a Bresciani - senza avere avuto la minima accortezza e la sensibilità di coinvolgere gli attori interessati. Non è stato instaurato un dialogo con il territorio per cercare di realizzare un progetto ampiamente condiviso. Questo modus operandi verticistico - prosegue - ha come conseguenza una disfunzionalità nel servizio al cittadino. Questo benché alcuni distretti, già messi alla prova dalle questioni che ho appena citato, stiano comunque cercando di rendere il servizio il più fruibile possibile utilizzando al meglio le capacità organizzative».
Bianchi auspica quindi un intervento di Bresciani. «Il direttore dell’Asl Bollina ha risposto alla lettera che gli ho inviato nel mese di settembre - precisa il leghista - Purtroppo, però, non mi è sembrato di fatto disposto a rivalutare le modalità organizzative della campagna antinfluenzale. Anzi, ha difeso le proprie scelte dicendo di non aver escluso i medici di base. La realtà, invece, è che lo ha fatto, perché li ha contattati soltanto a cose fatte. I medici di famiglia, così come i sindaci, invece dovevano essere coinvolti molto prima ed essere parte attiva nelle decisioni».
Nessuna risposta, almeno per il momento, da via Pessina. Già nei giorni scorsi, i dirigenti dell’Asl si sono limitati a dire che, a breve, annunceranno tutti i dettagli della campagna vaccinale contro l’influenza. I tempi ormai sono stretti. Nelle passate stagioni infatti, l’operazione di prevenzione è sempre stata avviata nella seconda metà del mese di ottobre. Per la riuscita dell’attività è necessario naturalmente informare correttamente i cittadini. Dall’azienda sanitaria assicurano che i tempi saranno rispettati. Anna Campaniello (fonte Corriere di Como)

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