Soddisfazione dello Snami che la Regione abbia censurato il progetto dell’ASL di tagliare fuori i medici di famiglia dalla campagna vaccinale.
Corriere di Como
Salute - Luciano Bresciani dice la sua anche sulle code all’Asl per l’esenzione dai ticket: «Una buona organizzazione riduce i disagi»
L’assessore regionale alla Sanità interviene sulla vaccinazione antinfluenzale
L’assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani, interviene sulle vaccinazione antinfluenzali. «Pagare i medici di medicina generale per questa campagna - dice - non è una spesa impropria». Come si ricorderà, nei giorni scorsi la vicenda è stata al centro di una querelle tra gli stessi camici bianchi e l’Asl di Como. Bresciani entra anche nel merito delle code agli sportelli Asl per le esenzioni dal ticket: «Credo che con una buona organizzazione si possano ridurre almeno in parte anche i disagi».
Vaccinazioni e code per l’esenzione. Scontro tra Regione e Asl di ComoL’assessore: «Sbagliato non rivolgersi ai medici di famiglia»
«Pagare i medici di medicina generale per la campagna antinfluenzale non è una spesa impropria. Anzi, la Regione incentiva il coinvolgimento dei dottori di famiglia perché hanno una conoscenza diretta dei pazienti, soprattutto dei malati cronici e quindi dei soggetti più a rischio». Attacco, indiretto, dell’assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani, all’Asl di Como.
L’esponente della giunta del Pirellone non contesta apertamente la decisione dell’Azienda sanitaria locale lariana di escludere i medici di base dalla campagna antinfluenzale, ma fa capire senza troppi giri di parole di non condividere affatto il percorso intrapreso dai vertici di via Pessina. Per tagliare sulle spese della campagna vaccinale contro l’influenza, il direttore dell’Asl, Roberto Bollina, ha deciso di eliminare completamente il contributo di 6,16 euro lordi che, fino allo scorso anno, veniva riconosciuto ai medici di medicina generale per ciascuna iniezione. Davanti alla richiesta di lavorare gratis, i dottori di famiglia hanno opposto un netto rifiuto. Salvo colpi di scena, dunque, per l’imminente stagione invernale il farmaco contro l’influenza sarà distribuito esclusivamente negli ambulatori dell’Asl e negli ospedali.
«Spingiamo molto sulla necessità di vaccinare soprattutto i pazienti a rischio, ovvero in primo luogo i pazienti cronici in genere – sottolinea Bresciani – E chi li conosce se non il medico di medicina generale? Senza dubbio chiedere a questi professionisti di occuparsi delle vaccinazioni costa un pochino di più rispetto all’utilizzo per la campagna dei medici dell’Asl, ma questi non hanno una conoscenza diretta dei pazienti e si rischia di compromettere l’esito dell’intervento preventivo».
«La tariffa corrisposta ai medici di medicina generale non è una spesa superflua o impropria – ribadisce chiaramente l’assessore regionale – Piuttosto, si tratta di soldi spesi per una finalità sociale e di maggiore precisione nell’erogazione del servizio».
ESENZIONE TICKETDopo la stilettata all’Asl sulla campagna influenzale, l’assessore regionale alla Sanità entra nel merito anche del problema del caos legato alle esenzioni dal ticket. Ormai da due settimane, quotidianamente agli sportelli dell’azienda sanitaria si registrano code chilometriche di pazienti che devono sbrigare le pratiche per veder riconosciuto il proprio diritto a non pagare farmaci e prestazioni sanitarie.
«Mi rendo conto del disagio e della fatica e mi spiace per le persone che hanno avuto i problemi maggiori – dice Bresciani – Credo però che lo sforzo sia compensato da un benefit importante. In Lombardia circa il 70% dei cittadini ha l’esenzione dal ticket e credo che sia un fatto di non poco conto. Le persone che devono recarsi necessariamente all’Asl per ottenere la certificazione rientrano in categorie particolari – precisa l’assessore regionale alla Sanità – A livello nazionale, l’esenzione per reddito è prevista al di sotto dei 36mila euro, soglia che la sola Lombardia ha elevato a 38.500, per rispondere al meglio alle esigenze della popolazione. Abbiamo aggiunto all’elenco degli esenti poi categorie fragili quali disoccupati e cassaintegrati. È inevitabile però che queste persone vadano all’Asl ad autocertificare la propria condizione. L’afflusso elevato è prevedibile, quindi credo che con una buona organizzazione si possano ridurre almeno in parte anche i disagi».
BUDGETTra i capitoli aperti sul tavolo della sanità lariana c’è poi l’allarme conti e bilanci difficili, con i dirigenti degli ospedali costretti a «fare i conti della serva» per far quadrare il sistema economico.
«Anche in un momento di grave crisi, quale quello che stiamo vivendo, posso assicurare che i soldi già garantiti dalla Regione non mancheranno», promette Luciano Bresciani. I sacrifici, comunque, sono inevitabili.
«La decisione di ridurre dell’1% i budget previsti va nella direzione di un taglio dei costi impropri – conclude Bresciani – Gli sprechi, per quanto la gestione possa essere oculata, ci sono e su questi vogliamo che si vada a incidere. Non abbiamo mai chiesto di ridurre i servizi, ma solo di agire sulle spese non indispensabili. In sostanza, di spendere il meno possibile. La Lombardia ha già abbattuto in modo significativo, negli ultimi anni, i costi impropri, ma sicuramente possiamo ancora migliorare».
Anna Campaniello |
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