giovedì 29 novembre 2012

DOPO LE ESTERNAZIONI DEL PREMIER MONTI. SNAMI: GRANDI PROVE DI PRIVATIZZAZIONE DELLA SANITA’?


“Da tempo diciamo che la delegittimazione del SSN non è altro che un pretesto per “svendere” il Sistema Sanitario Pubblico. Se si vuole risparmiare tagliatevi i privilegi ed iniziate a ridurre a 600 i parlamentari. Non è colpa dei Medici se la Sanità è diventata riserva di caccia della politica

Dopo le prese di posizione del premier Monti sulla Sanità e le giustificate reazioni del mondo Medico e Sindacale sorge unanime la domanda sul contesto che viviamo e in che mani siamo.  Angelo Testa, Presidente Nazionale dello Snami <Non so se fanno più male le prime inquietanti considerazioni, peraltro chiarissime, del  Presidente del Consiglio oppure le immediate precisazioni e smentite di palazzo Chigi “contrariamente a quanto riportato dai media, Monti ha voluto attirare l’attenzione sulle sfide cui devono far fronte i sistemi sanitari per contrastare l’impatto della crisi". Ovviamente, con l'intento di riparare. Certamente una persona del suo calibro non ha bisogno che qualcuno precisi il suo pensiero, sa farsi ben capire bene e tutti abbiamo capito benissimo. Come abbiamo capito benissimo che è l'ennesimo segnale delle grandi prove di smantellamento del Servizio Sanitario Pubblico. Non solo dal premier Monti ma da più parti arrivano indicazioni che “servirebbero” finanziamenti integrativi per la Sanità. Vuoi vedere che privati, assicurazioni e banche arriveranno a sirena spiegata col camice bianco dei soccorritori a dare l'estrema unzione ad un sistema Sanitario solido ma avvelenato da chi vuole fargli la festa per banchettare poi con il business del prossimo futuro? Certo se la nostra parte politica di Governo continua a tagliare sulla Sanità definanziandola, nonostante tutti gli indicatori internazionali indicano che l'Italia spende meno degli altri Partner Europei sia in valori assoluti che in percentuale sul Pil, la malattia della nostra Sanità si aggrava. I soldi ci sono, basta voler effettivamente intervenire sulle incongruenze e ruberie che sono sotto gli occhi di tutti. Solo alcuni esempi per usare meglio i soldi di cui attualmente disponiamo: abolizione delle authority che costano un sacco di denari e sono rifugio per i politici trombati. Riduzione del numero dei senatori e parlamentari da1200 a 600, e sono ancora troppi. Rimodulazione, ridimensionamento e ubicazione delle Università riducendole di numero se troppo vicine e abolendo i doppioni. In Sanità chiusura dei centri trapianti che non effettuano un certo numero di interventi, magari definendo una grossa struttura per ogni tipologia al Centro, al Nord ed al Sud d'Italia. Per il territorio lo Snami ribadisce che la legge Balduzzi non ha individuato le reali criticità e non ha espresso i veri bisogni. D'altra parte la fretta, la mancanza di concertazione, gli assensi da parte di una sola sigla Sindacale che non rappresenta la Categoria , la non considerazione della presa di posizione di tutti gli altri Sindacati e delle Regioni, non avrebbe potuto ottenere altro risultato>

 

 

 

mercoledì 28 novembre 2012

QUOTE SISS: non bisogna mollare

 
Attenzione alla scadenza del 30/11

Nell'ambito del disegno in atto di annientamento della nostra categoria continuano gli attentati della ASL sul nostro stipendio. Infatti la ASL ha inviato nei giorni scorsi una raccomandata per tentare di portare a termine il tentativo di sottrarci risorse evitando l’erogazione della quota di 1,25€ /pz/anno prevista dall’AIR e di comminarci la sanzione del 1,25%/pz/anno del ACN legate all’indice prescrittivo (IdP)del SISS. A giustificazione di queste minacce vengono forniti dei report che danno informazioni molto limitate e approssimative, piene di errori, e non controllabili perché come ha espresso pubblicamente la massima responsabile regionale la prescrizione non è completamente tracciabile.

Snami è sempre stato critico contro la scriteriata gestione tecnica del SISS che ha portato con una spesa o negli ultimi anni 10 anni un miliardo e cinquecento milioni di euro solo gli scadenti risultati che abbiamo sotto gli occhi tutti giorni. Un sistema che storicamente al posto di aiutare il medico, lo penalizza con un aumento nella migliore ipotesi del 20% dei tempi di ambulatorio e che ora arriva a danni economici diretti. Non è sopportabile che oltre al danno quotidiano, ci sia questa beffa.

Dall’inizio di questa vicenda Snami che sia livello regionale, che provinciale ha organizzato alcuni incontri con la presenza di un legale (tuttora disponibile), consiglia ora di opporsi sistematicamente a questi provvedimenti poiché dall’analisi di molte situazioni la gran parte dei medici non hanno colpe nel fallimento del obiettivo prescrittivo, ma sono vittime dei molteplici malfunzionamenti del sistema.

Snami invita quindi a rispondere entro il 30 novembre 2012 comunque alla raccomandata e ripropone il fac-simile diffuso nei giorni scorsi da personalizzare.

Snami qualora alcune posizioni dei suoi iscritti non raggiungano l’obiettivo esclusivamente a causa dello sciopero SISS (ott2011>mar2012) si impegnerà fare valere le ragioni dei suoi iscritti nelle sedi competenti poiché ritiene antisindacale l’utilizzare per il computo del IdP periodi regolarmente dichiarati come sciopero.

Snami Como

venerdì 23 novembre 2012

LAVORI ALLA COMMISSIONE INDUSTRIA DEL SENATO



SNAMI CHIEDE CHE  SIA IL MEDICO A DECIDERE QUALE FARMACO 
PRESCRIVERE AL SUO PAZIENTE

Angelo Testa, Presidente Nazionale dello Snami <Il Medico deve tornare ad essere l'unico attore nella prescrizione dei medicinali per i propri assistiti. Altri non devono intervenire nel cambiare la sua decisione, di cui si assume la responsabilità, che dipende dalla profonda conoscenza di quel paziente che lo ha liberamente scelto. Lo stesso chiedono i cittadini che ogni giorno si rivolgono ai medici di Medicina Generale in tutta Italia. 
Lo Snami chiede a gran voce che ciò che si sta discutendo oggi in commissione industria del Senato arrivi a cambiare  la norma precedente che non piace ai medici ed ai pazienti e che parte del mondo politico ha chiesto attraverso degli emendamenti. Non vogliamo, all'italiana, che si tenti come al solito variare le sfumature e non l'essenza di una norma iniqua e pericolosa come principio e come sostanza>


CONVEGNO SULLE TOSSICODIPENDENZE AL SENATO


SNAMI NETTAMENTE CONTRARIO ALLA PRESA IN CARICO DEI TOSSICODIPENDENTI NEGLI STUDI DEI MEDICI DI FAMIGLIABreccia: la Medicina Generale non è il coperchio per tutte le pentole!

Non piacciono al Sindacato Autonomo le proposte di affidare ai medici di Medicina Generale anche l'assistenza ai tossicodipendenti, riportate ieri sui media.<Sempre che corrispondano al vero le indiscrezioni riportate sulla stampa di settore>esordisce Gianfranco Breccia, Segretario Nazionale dello Snami <Non è vero che i pazienti tossicodipendenti siano assimilabili ai pazienti affetti da altre patologie.
Tutt'altro. Sono pazienti particolari, con esigenze particolari che necessitano di un'assistenza specializzata dedicata e di strutture logistiche adeguate. Come al solito si rischia di depotenziare i servizi, in questo caso i SerT e subito c'è chi, ovviamente a costo zero, è pronto a dare risposte affermative, a nome della categoria, a sottoscrivere impegni che difficilmente potranno essere mantenuti. Questi signori non ci rappresentano e se vogliono prendere in carico i loro assistiti con problemi di dipendenza lo facciano a titolo personale, se ritengono di esserne in grado, perchè l'ennesimo tentativo di sconvolgere la Medicina di famiglia non può essere accettato!
Pensare che le sale d'aspetto dei nostri studi, dove bambini, adolescenti ed anziani attendono il loro turno, siano possano essere affollate da chi magari è in astinenza, è in stato di agitazione psicomotoria o non vuole fare la fila, vorrebbe dire togliere serenità  ai nostri pazienti e renderli suscettibili di violenze ed intimidazioni mettendoli  nelle condizioni di trovarsi in situazioni quantomeno spiacevoli che, come talvolta accade in Continuità Assistenziale, possono arrivare anche ad episodi di minaccia o violenza. Per non parlare poi dei Medici che dovrebbero dispensare il metadone, contenere le "esuberanze" di chi potrebbe anche essere instabile dal punto di vista psicomotorio e subire ricatti di ogni genere.
I tossicodipendenti devono essere seguiti dai SerT. Se queste strutture al momento hanno delle criticità  e non ce la fanno, sarà  allora opportuno potenziare il servizio>. Conclude Gianfranco Breccia <La medicina generale non può essere considerata il coperchio per tutte le pentole e non deve essere alla mercè dei nuovi Soloni delle cure primarie che propongono di caricarci di tutto e di più. Magari adesso spunta il "solito" che troverà  la soluzione al possibile pericolo di avere dei tossicodipendenti in giro per i nostri ambulatori: assumere delle guardie del corpo.
Ma con quali risorse  perchè i Medici di Famiglia sono in sofferenza economica? Magari "confidando" in un prestito a tasso agevolato?

martedì 20 novembre 2012

POSSIBILE MODIFICA DELL'OBBLIGO DI INDICARE IL PRINCIPIO ATTIVO NELLE RICETTE INTRODOTTO CON LA SPENDING REVIEW. SNAMI PLAUDE AI QUATTRO EMENDAMENTI AL DECRETO SVILUPPO


Testa :referendum per abrogare la legge

Dopo la presa di posizione dei Senatori di Udc, Lega, Pdl e Pd, tesa a modificare o cancellare l’obbligo di indicare il principio attivo dei farmaci nelle prescrizioni mediche, il sindacato autonomo conferma il suo convincimento sulla iniquità della norma. Angelo Testa,presidente nazionale dello Snami <Speriamo fortemente che tale costrizione venga cassata in quanto l’obbligo di indicare il principio attivo equivale a costringere il medico a prescrivere sotto la propria responsabilità un farmaco “qualunque”, privandolo della possibilità di scegliere il medicinale, che ricordiamolo, non è composto solo dal principio attivo, ma caricandolo comunque della responsabilità derivante dalla prescrizione stessa. Per noi dello Snami tutto ciò è inaccettabile. Ben diversa è la possibilità, da parte del farmacista, di proporre un farmaco con lo stesso principio sotto la propria responsabilità, cosa che lo SNAMI non contesta. Fermo restando che il Cittadino, se lo desidera e pagando di tasca propria la differenza con il generico, deve sempre poter ottenere il farmaco prescritto dal suo Medico. In uno Stato liberale si dovrebbe evitare la strada dell'obbligo e tornare al percorso della “facoltà” della decisione.
Specialmente se l'obbligo e' stato concepito senza alcun confronto e con decretazione “di ferragosto”. Mi auguro che il ministro Balduzzi prenda atto che in Parlamento si esprimono democraticamente le stesse perplessità che la classe medica e soprattutto lo SNAMI ripetono ai quattro venti, da tempi non sospetti. <Saremo parte attiva> conclude Angelo Testa <nella raccolta delle firme per un referendum abrogativo della legge, all'interno delle “piazze virtuali” dei nostri studi di tutta Italia, dove qualcuno dimentica che ogni giorno passano più di due milioni e mezzo di cittadini>

Addetto stampa nazionale Dott. Domenico Salvago
addettostampanazionale@snami.org domenicosalvago@libero.it
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