Da anni viene portato
in palmo di mano come modello da imitare della Sanità digitalizzata, un mondo
alla "Matrix" dove i bit portano efficienza e governance. È il Siss, il Sistema
socio informativo della Regione Lombardia, un pozzo elettronico che ingoia i
dati provenienti da studi medici e strutture di cura e sputa informazioni a uso
e consumo di operatori e aziende sanitarie. Lo si considera il top dell'e-Health
pubblica, ora qualcuno potrebbe cominciare a rivedere il giudizio. Colpa dei
numeri diffusi ieri alla stampa da due consiglieri regionali del Pd (partito
all'opposizione in Lombardia), dai quali risulterebbe che la Carta regionale dei
servizi - cioè la smart card con mic rochip che da queste parti sostituisce la
tessera sanitaria e funziona da chiave di accesso al Siss- sarebbe stata
attivata soltanto dal 15% dei cittadini lombardi: tenuto conto che in media ogni
carta è costata alla Regione 160 euro, diventa difficile evitare la parola
"flop".
Per i critici, i motivi dell'insuccesso vanno cercati nell'usuale
preferenza della burocrazia italica per le cose complesse al posto di quelle
semplici: il "pin" per l'attivazione della Carta non viene mandato a casa dei
lombardi come accade per il bancomat, tocca all'utente recarsi in Posta o
all'Asl e avviare la procedura. «A parte questo» rincara Roberto Carlo Rossi
(foto), presidente dell'Ordine dei medici di Milano, da sempre tra i più
"freddi" nei confronti del Siss lombardo «sono convinto che molti abbiano
evitato di attivare la tessera perché non hanno certezze sull'uso che viene
fatto dei loro dati sanitari».
Poi c'è il Siss: senza attivazione della
tessera , il paziente può consultare via Internet soltanto ai propri dati
anagrafici e, in rete, il suo fascicolo sanitario elettronico rimane
inaccessibile a medici e operatori: «Il Mmg invia i dati al fascicolo perché il
suo gestionale è integrato nel Sistema» spiega ancora Rossi «ma per quel che
sappiamo nessuno dovrebbe potervi accedere. Per esempio, un medico del Pronto
soccorso. Ripeto, per quel che sappiamo, perché come già è accaduto per altre
cose, potremmo scoprire un giorno che in realtà il fascicolo può comunque essere
consultato anche senza attivazione della tessera. Come ho già detto, è uno dei
tanti dubbi che in tema di privacy gravano sul Siss e che non siamo mai riusciti
a fugare a causa della vaghezza dei tecnici regionali».
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