lunedì 26 settembre 2011

Riordino delle cure primarie: proposta irricevibile

Irricevibile. Così Snami giudica la bozza di proposta che il dicastero della Salute ha inviato nei giorni scorsi alle sigle della medicina di famiglia in vista dell’incontro di lunedì, appuntamento del tavolo per il riordino delle Cure primarie avviato nel maggio scorso dal ministro Fazio. «Con questo documento», spiega il presidente del Sindacato nazionale autonomo medici italiani «verrebbe sancita la fine dell’esistenza dello studio medico, del luogo, cioè, in cui si concretizza il rapporto dualistico tra curante e curato. Di fatto, emerge dalla bozza la volontà di distruggere la medicina di famiglia, che per decenni ha costituito il più valido dei riferimenti istituzionali della sanità pubblica e ha goduto dei più ampi consensi della popolazione». Nel documento del Dicastero spiccano proposte di riforma quali, per esempio, l’aggancio della remunerazione dei medici a una quota procapite ritoccata in base alla complessità della casistica degli assisti. «Ma questo» osserva Testa «sarebbe solo il primo passo per mettere nelle mani dei privati l'assistenza dei pazienti cronici e con patologie più complesse». Altra proposta immediatamente rigettata da Snami è l’adesione obbligatoria dei medici alle Uccp, le Unità complesse di cure primarie introdotte dall’ultima Convenzione. «E’ evidente» prosegue Testa «il tentativo di trasformare i Mmg in dipendenti, mantenendo però tutti gli oneri di un rapporto convenzionale. Per questo la bozza di progetto è irricevibile, nel merito e nel metodo: il Governo ha l'aria di voler fare tutto velocemente e la fretta, si sa, è cattiva consigliera».
Lo Snami, dunque, non solo rispedisce al mittente il documento, ma preannuncia anche iniziative sindacali: «Intendiamo informare i cittadini e medici, denunciando chi vuole distruggere l'assistenza sanitaria nel territorio e sottolineando le complicità di chi, nel tempo, ha contribuito a portare la medicina di famiglia sull'orlo del baratro».

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