lunedì 3 ottobre 2011

ESENZIONE TICKET E RACCOLTA DOCUMENTAZIONE DA PARTE DEI MMG

L'articolo del Corriere di Como di ieri
«Inaccettabili le code all’Asl per ottenere l’esenzione dai ticket»
Ai medici di base l'incarico di raccogliere i documenti.


Due consiglieri provinciali chiedono che la Regione modifichi le regole
(a.cam.) «Le code infinite per ottenere l’esenzione dal ticket sono inaccettabili. È necessario intervenire. Si potrebbe dare ai medici di base l’incarico di raccogliere la documentazione». Il problema del caos agli sportelli dell’Asl per la certificazione del diritto a non pagare le prestazioni sanitarie è approdato in consiglio provinciale, con la richiesta di due esponenti di Villa Saporiti di un intervento per far fronte alla situazione.
La questione si trascina ormai da giorni ed è legata alle nuove norme regionali per l’esenzione – scattate il 1° luglio scorso – che vietano al paziente l’autocertificazione del reddito. Dopo un “periodo finestra”, in cui le regole sono state applicate in maniera flessibile, da metà settembre le normative vengono applicate alla lettera.
L’entrata in vigore effettiva del nuovo meccanismo ha generato il caso, anche perché il provvedimento interessa direttamente circa 90mila comaschi, per esempio chi ha più di 65 anni di età e un reddito inferiore a 36.151 euro annui.
La Regione dovrebbe inviare agli aventi diritto all’agevolazione un’apposita documentazione, che nella maggior parte dei casi però non è ancora stata ricevuta dai destinatari. L’unica alternativa è presentarsi all’Asl e compilare i documenti per ottenere l’esenzione. Il problema si è tradotto in code interminabili di utenti in attesa, soprattutto pensionati.
«È indispensabile fare qualcosa per risolvere il problema – ha attaccato Roberto Cigardi, consigliere provinciale di Autonomia Comasca - Io stesso sono andato all’Asl a richiedere l’esenzione per i miei genitori e ho vissuto personalmente il problema. Era una situazione assurda. Ho trovato una coda oceanica, prima di me c’erano circa 70 persone in attesa. È inaccettabile, non si può andare avanti così. Ho visto anziani colti da malore nell’attesa, mentre per tutti i disagi erano evidenti e facili da immaginare».
Cigardi è pronto a chiedere l’intervento della Regione. «Bisogna trovare una soluzione e chiederemo subito all’assessore alla Sanità Luciano Bresciani che intervenga per risolvere la situazione – ha detto Cigardi – Un’ipotesi di soluzione potrebbe essere quella di coinvolgere i medici di medicina generale. Si potrebbe chiedere ai dottori di famiglia di occuparsi delle pratiche per l’esenzione dei propri pazienti e di fare in modo di inviare direttamente i documenti all’Asl, in modo da evitare la situazione che si è venuta a creare nelle ultime settimane».
Analoga la denuncia di Rosangela Arrighi, esponente del Pd, vicepresidente del consiglio provinciale. «Ho avuto anch’io questo problema e lo stesso vale per alcuni miei familiari – ha detto l’esponente dell’opposizione – Quando sono andata all’Asl per effettuare la pratica c’erano in attesa già circa 90 persone. È una vergogna. Dobbiamo fare immediatamente qualcosa per mettere fine a questa situazione. È necessario attivarsi nel più breve tempo possibile perché la situazione è davvero inaccettabile».


Il pensiero dell Snami di Como
Abbiamo letto dell’intervento del consigliere Cigardi in consiglio provinciale e siamo contenti che si affronti in sede politica un problema che grava su tutta la Sanità da qualche settimana. Le file che affollano gli sportelli scelta/revoca dei distretti sono una vergogna ed è assurdo che per la seconda volta in un anno per problemi amministrativi estranei alla salute alcuni malati di tumore o altre malattie gravi debbano fare lunghe file con chi richiede l’esenzione per reddito o il PIN per avere lo sconto sulla benzina.
Il disordine che regna nella assegnazione dei nuovi codici ha appesantito il nostro lavoro e ci porta via tempo dedicato alla cura dei nostri pazienti creando spesso inutili discussioni con gli assistiti.  Non è stato spiegato infatti a molti cittadini lombardi over 65 che una volta non pagavano il ticket sulla farmaceutica che ora lo devono pagare e anche che il diritto a tutte le prestazioni dei disoccupati o cassa integrati è esteso solo parzialmente ai familiari malgrado abbiano  lo stesso codice e quando queste persone si trovano a pagare pensano che sia il medico ad avere sbagliato la codifica.
La raccolta delle schede di autocertificazione proposte da Cigardi non sarà un problema per il medico se si tratta di lasciarle in un contenitore in sala d’aspetto che periodicamente un incaricato ASL viene a ritirarsi, ma allora ci si chiede perché non anche in farmacia, presso i patronati, nei comuni , nelle parrocchie, nei supermercati, al ufficio postale, negli ospedali…ecc. 
Se l’idea invece è di fare al medico l’impiegato che inserisce i dati, questo non è ammissibile! E’ assurdo pensare ciò in un’epoca dove il medico è già assediato dalla burocrazia e fa fatica a soddisfare tutte le richieste di salute dei suoi assistiti. Questa ultima modalità calata poi nell’attuale scenario comasco diventerebbe farsa: da una parte l’inesperto DG toglie le vaccinazioni ai medici con grande disagio della popolazione che deve andare a fare la coda in ospedale per farsi vaccinare e dall’altra per non far fare ai cittadini la coda al distretto ASL, la si fare dai medici di famiglia in mezzo ai malati che aspettano. 
Ci chiediamo inoltre come mai nessuno si è accorto in casi come l’attuale che c’ è un grande latitante:  il sistema  informatico regionale CRS SISS.  Non sarebbe stato utile in queste occasioni per decentrare le autocertificazioni? Questo sistema che costa da una decina di anni più di duecento euro/anno per ogni cittadino, fornisce pochi e per lo più pessimi servizi. Quando le ASL dovevano stimolare il consenso alla trasmissione dei dati sono state fatte molte iniziative, perché non le si usano in queste situazioni di emergenza? Allora c’erano i camper che giravano davanti ai supermercati, c’erano i terminali a forma fallica tanto amati dall’allora DG … dove sono finiti questi strumenti pagati dalla comunità?

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