giovedì 14 giugno 2012

GOVERNO CLINICO 2012 , SNAMI CHIEDE RINVIO A SETTEMBRE DELLA PRIMA SCADENZA



Vista la scandalosa gestione della ASL e l’impossibilità derivante dall’accordo firmato dalle altre Sigle di conoscere precisamente gli obiettivi, Snami ha inviato alla ASL la seguente e-mail.


Snami è scandalizzato per il modo  con il quale si sta gestendo lo svolgimento del progetto di Governo Clinico 2012.
Con fastidiosa presunzione si cerca di imporre ai MMG astrusi modelli di lavoro che penalizzano pesantemente l’attività ambulatoriale, senza dare nulla di più alla qualità di cura del paziente.   
Le indicazioni alle SH per la produzione degli applicativi di estrazione dati sono state date con colpevole approssimazione e ciò comporterà inutili costi ai canoni annuali delle utenze dei MMG.
Come ampiamente previsto durante gli incontri preparatori, il non avere definito degli obiettivi numericamente precisi sta creando grande confusione. Ci riferisce un  medico che ha  inviato dei dati secondo le indicazioni ricevute nei seminari preparatori e ha chiesto successivamente all’Ufficio competente se era stato corretto l’invio, è stato inspiegabilmente redarguito non si capisce per cosa.
Il MMG deve potere calcolare l’impegno di tempo per raggiungere l’obiettivo e decidere se gli conviene perseguirlo o meno.
Ci sono gravi problemi di riservatezza dei dati,  in particolarmente di quelli inviati con modalità alternative di invio.
Pertanto si chiede:
1)      di posticipare al 15 settembre il primo invio.
2)      di riattivare immediatamente il Tavolo Aziendale già in essere per condividere gli aspetti tecnici.
3)      di definire numericamente gli obiettivi intermedi  e finali nel prossimo Comitato Aziendale.
Si attende cortese riscontro.
Saluti
G.E. Rivolta
Snami Como

venerdì 8 giugno 2012

SCUOLA QUADRI, COMITATO CENTRALE E CONSIGLIO NAZIONALE

Il nostro Presidente Giovanni L'Ala e il nostro Consigliere Pito Rivolta, hanno partecipato ai lavori Snami di cui si riporta il comiunicato stampa ufficiale.
(Sopra il logo restaurato dello Snami Nazionale
).
Si comunica che si è svolta a Petrosino (TP) una “tre giorni” di lavori sindacali.

Il 31 maggio c'è stata la Scuola Quadri in cui il Responsabile Nazionale Ugo Tamborini e Pino De Gregorio hanno parlato di ENPAM passando dall'aspetto della previdenza alla stabilità dell'Ente pensionistico e poi alla gestione dello stesso.

Hanno espresso la disponibilità a riproporre l'argomento nelle varie provincie.

Il 1 e 2 giugno si sono svolti il Comitato Centrale e Consiglio Nazionale. Si è parlato del prossimo Congresso Nazionale che si svolgerà a Tivoli ad ottobre. Poichè sarà anche elettivo il Presidente Angelo Testa ha espresso il desiderio e la volontà di arrivare alle elezioni con una lista unica rappresentativa di tutte le realtà Sindacali italiane. Si è affrontato poi il problema delle iscrizioni di gruppi anche cospicui di aderenti ad altri Sindacati che si vogliono iscrivere allo Snami.

Domenico Salvago, Responsabile della Consulta delle Regioni, ha illustrato il documento Snami sul riordino delle cure primarie ed integrazione ospedale-territorio e le problematiche sul fondo di ponderazione (il documento in www.snami.org)

Sergio Baglioni, Responsabile del Centro Studi, ha parlato delle tematiche sullo sciopero e di un programma informatico per l'achiviazione degli iscritti.

Pito Rivolta ha illustrato un interessante progetto telematico per razionalizzare e snellire le chiamate in ambulatorio.

Vari ed articolati gli altri interventi e su tutti i temi c'è stato il massimo dibattito. Particolarmente apprezzato l'intervento sull'Enpam di Guido Caprio, Responsabile Nazionale di Snami Esperienza, e sulle sue battaglie per la trasparenza ed il rinnovamento.

All'unanimità si è deciso di mettere a disposizione di Francesco Biavati, Presidente Regionale dell'Emilia  Romagna una somma da utilizzare per i terremotati della sua regione.

Angelo Testa, l'Esecutivo Nazionale e i dirigenti sindacali presenti a Petrosino ringraziano i Colleghi siciliani per la consueta disponibilità, l'accoglienza nella loro terra e l'ottima organizzazione.

LO SNAMI DENUNCIA: I MEDICI DI FAMIGLIA TIRANO LA CARRETTA PER TUTTI. E GLI ALTRI?

Alle ottimistiche enunciazioni di chi sbandiera ai quattro venti che l'informatizzazione sanitaria è utilizzata da una percentuale altissima di Medici, il leader dello Snami replica in maniera secca “Perchè non dire la verità di come stanno veramente le cose e sottolineare la discrepanza tra territorio ed ospedale? Tra circa un anno il Sac, servizio di accoglienza dei certificati on line, e l'Inps dovranno adeguare le loro strutture tecniche destinate al governo delle certificazioni di malattia on line anche per i ricoveri ospedalieri, mentre tra poco meno di due anni le regioni dovranno andare a regime con i loro sistemi di invio. Una sorta di certificato telematico come quello che oggi facciamo per la malattia ed inviamo all'Inps ma che riguarda il ricovero ospedaliero.
All'oggi abbiamo numerosissime segnalazioni da tutta Italia di come i pazienti vengono dimessi dall'ospedale senza che venga compilato il certificato di malattia on line e spesso neanche cartaceo, rimandando il paziente a casa con uno sconcertante e perentorio“il certificato di malattia fattelo fare dal tuo Medico!” .
Ciò in spregio alle normative in vigore, con l'arroganza di chi gioca a proprio favore sul rapporto duale che c'è tra l'assistito ed il suo Medico di famiglia che spesso evita, soprattutto dalla periferia, che il paziente si sobbarchi il disagio di ritornare in ospedale a pretendere la certificazione dovuta per legge. Per non parlare poi di certificati cartacei rilasciati al momento di dimissione dalle strutture ospedaliere ricovero e di Pronto soccorso, incompleti ed insufficienti per giustificare l'assenza dal lavoro per malattia e di fatto nulli".
Chi oggi mette sul piatto della bilancia ulteriore sanità elettronica nel contempo nicchia e non riesce a risolvere e ad intervenire sulle evidenti criticità dei professionisti certificatori degli ospedali e al rispetto delle regole sotto il profilo della responsabilità professionale e deontologica. Lo Snami è favorevole alle innovazioni tecnologiche in sanità ma non con i costi a carico dei Medici di famiglia che si sono fatti carico di sacrifici non indifferenti per sostenere l’informatizzazione del sistema senza alcun riconoscimento economico e soprattutto pretendiamo che le regole valgano e siano rispettate da tutti.
Se questo è l'andazzo,tra i prossimi ricetta elettronica,fascicolo sanitario elettronico ed informatizzazione sanitaria delle Regioni, il sistema andrà al collasso” Provocatoriamente conclude Angelo Testa “Basterebbe che staccassimo la spina per 24 ore per dimostrare che ciò che asseriscono i medici di famiglia è la pura verità”

martedì 29 maggio 2012

LOMBARDIA, SISS SOTTO ACCUSA: SOLO IL 15% DEGLI ASSISTITI HA ATTIVATO LA CARTA

Da anni viene portato in palmo di mano come modello da imitare della Sanità digitalizzata, un mondo alla "Matrix" dove i bit portano efficienza e governance. È il Siss, il Sistema socio informativo della Regione Lombardia, un pozzo elettronico che ingoia i dati provenienti da studi medici e strutture di cura e sputa informazioni a uso e consumo di operatori e aziende sanitarie. Lo si considera il top dell'e-Health pubblica, ora qualcuno potrebbe cominciare a rivedere il giudizio. Colpa dei numeri diffusi ieri alla stampa da due consiglieri regionali del Pd (partito all'opposizione in Lombardia), dai quali risulterebbe che la Carta regionale dei servizi - cioè la smart card con mic rochip che da queste parti sostituisce la tessera sanitaria e funziona da chiave di accesso al Siss- sarebbe stata attivata soltanto dal 15% dei cittadini lombardi: tenuto conto che in media ogni carta è costata alla Regione 160 euro, diventa difficile evitare la parola "flop".
Per i critici, i motivi dell'insuccesso vanno cercati nell'usuale preferenza della burocrazia italica per le cose complesse al posto di quelle semplici: il "pin" per l'attivazione della Carta non viene mandato a casa dei lombardi come accade per il bancomat, tocca all'utente recarsi in Posta o all'Asl e avviare la procedura. «A parte questo» rincara Roberto Carlo Rossi (foto), presidente dell'Ordine dei medici di Milano, da sempre tra i più "freddi" nei confronti del Siss lombardo «sono convinto che molti abbiano evitato di attivare la tessera perché non hanno certezze sull'uso che viene fatto dei loro dati sanitari».
Poi c'è il Siss: senza attivazione della tessera , il paziente può consultare via Internet soltanto ai propri dati anagrafici e, in rete, il suo fascicolo sanitario elettronico rimane inaccessibile a medici e operatori: «Il Mmg invia i dati al fascicolo perché il suo gestionale è integrato nel Sistema» spiega ancora Rossi «ma per quel che sappiamo nessuno dovrebbe potervi accedere. Per esempio, un medico del Pronto soccorso. Ripeto, per quel che sappiamo, perché come già è accaduto per altre cose, potremmo scoprire un giorno che in realtà il fascicolo può comunque essere consultato anche senza attivazione della tessera. Come ho già detto, è uno dei tanti dubbi che in tema di privacy gravano sul Siss e che non siamo mai riusciti a fugare a causa della vaghezza dei tecnici regionali».

venerdì 25 maggio 2012

SNAMI:TROPPE DISPARITÀ TRA I MEDICI PORTANO A UNO SCONTRO GENERAZIONALE


Lo SNAMI analizza le criticità che emergono da una cattiva impostazione e programmazione che sta allontanando i Medici dal corso di formazione specifica in Medicina Generale.

Roma - Emerge in tutta Italia il malcontento dei Medici corsisti che sottolineano le difficoltà insite in un percorso formativo che di fatto mortifica professionalmente ed economicamente chi vorrebbe un giorno diventare Medico di Famiglia.

Roberto Pieralli, Responsabile Snami del 118 Emilia e Romagna, già corsista, che continua a denunciare le criticità del sistema << Sono uno di quelli che a suo tempo ha dovuto lasciare a malincuore la scuola per accedere alla Medicina Generale. Il corso condivide le stesse inibizioni ed incompatibilità con le scuole di specializzazione, di cui non condivide però lo stipendio che risulta essere di circa 11.603,00 euro lordi annui, con assicurazione professionale e infortuni a proprio carico. Tra una cosa e l’altra ogni Medico dovrebbe vivere con 650,00 – 700,00 euro al mese, praticamente impossibile al giorno d'oggi. Questo blocca gioco forza la partecipazione di tutti i giovani colleghi, pur se vincitori di concorso, che hanno famiglia o un mutuo da pagare e non godono di altre entrate. Infatti le attività che si possono svolgere contemporaneamente alla frequenza del corso sono saltuarie, conferite in riserva, spesso per pochi mesi e quindi senza nessuna garanzia. Va preso in considerazione il fatto che qualunque giovane abilitato alla Medicina e Chirurgia possa fare il medico di Medicina Generale, di Continuità Assistenziale, di Emergenza Sanitaria Territoriale con incarichi a termine da graduatoria aziendale, via via rinnovati negli anni. In questa maniera molti medici lavorano da tempo, magari continuativamente anche per 10 anni. Il paradosso è che gli stessi non sarebbero “idonei” per un incarico a termine>>.

<< Ci muoveremo perché le Regioni applichino l'art. 12 del D.M. che prevede la possibilità di attivare il tempo parziale, per un adeguamento degli emolumenti equiparandolo a chi frequenta una scuola di specializzazione e complessivamente perché tutta la normativa, che si è dimostrata inadeguata all'evoluzione dei tempi e ormai obsoleta, sia oggetto di revisione>>. Così Angelo Testa, Presidente Nazionale dello SNAMI, “se si continua in questa maniera – continua - si impedisce ai giovani l’inserimento alla professione con relativo versamento dei contributi, si stimola pesantemente il lavoro nero e si favorisce l'emigrazione”.

martedì 24 aprile 2012

BUFERA ENPAM. NAZIONALE SNAMI :"CHI HA SBAGLIATO PAGHI, CHI HA TACIUTO O NON CONTROLLATO LASCI!"

Il Sindacato Autonomo si costituirà parte civile per tutelare i propri iscritti.
Forte sconcerto in casa Snami alla notizia riportata su tutti gli organi di stampa ”Eolo Parodi ed altri indagati, in concorso tra loro,"mediante artifizi e raggiri", avrebbero sostanzialmente aggirato le regole interne dell'Enpam, che imponevano prudenza negli investimenti, al fine di realizzare massicci investimenti in strumenti derivati, "inducendo, tra l'altro, - si legge in un uno dei decreti di perquisizione - in errore i membri del CdA della Fondazione Enpam che decidevano l'acquisto dei titoli , le successive ristrutturazioni dei medesimi, nonchè il pagamento di onerose commissioni (per diversi milioni di euro, ndr) a consulenti e intermediari finanziari”. L'Esecutivo Nazionale Snami < Leggiamo che il Presidente dell'Enpam e' indagato per truffa aggravata, assieme ad altre tre persone, nell'inchiesta della Procura di Roma relativa agli investimenti intrapresi dall'Ente Previdenziale dei medici italiani e che gli inquirenti ipotizzano perdite per circa 500 milioni di euro. Sapevamo dell'esposto presentato da alcuni Presidenti di Ordine e che c'era un'inchiesta in corso. Anche per queste vicende lo SNAMI, in tempi non sospetti, ha chiesto più volte all'Ente Previdenziale di saperne di più.
In un comunicato stampa nazionale del 27 febbraio scorso ci siamo così espressi” E' definitivamente finito, morto e sepolto il tempo in cui i medici si spellavano le mani ai congressi applaudendo chi veniva a dirci che andava tutto bene e che potevamo stare tranquilli perche' le nostre pensioni sarebbero state garantite". E in un altro comunicato “Noi dello Snami lo avevamo detto da tempo che c'èra necessità di trasparenza e che i Medici devono e vogliono sapere!”.
Da anni > specifica l'Esecutivo del Sindacato < lo Snami denuncia le proprie perplessità in merito alla gestione del nostro Ente pensionistico e quanto sta succedendo è la riprova che avevamo ragione a chiedere chiarezza. Azione e pensieri dello Snami esplicitati dal Presidente di Snami Lombardia e Presidente dell'Ordine dei Medici di Milano, Robero Carlo Rossi, che qualche mese fa in una lettera aperta al Presidente E. Parodi sottolineava testualmente “se l'ENPAM è una "casa di vetro" come Lei ha sempre affermato, per noi finchè non avremo risposte precise, la casa di vetro evidentemente ha le vetrate opache. Non si può non menzionare Guido Caprio, responsabile nazionale di Snami Esperienza, che dal suo sito Enpam veritas con un gruppo di colleghi da anni porta avanti con coraggio una costante battaglia di approfondimento e di denuncia. Le nostre pensioni sono sacre > concludono gli esponenti dell'Esecutivo Nazionale < e i Medici sono parte lesa in questa vicenda. Se verranno confermati comportamenti illeciti, se c'è stata malgestione e distrazioni di fondi, tuteleremo i nostri iscritti in tutte le sedi. Ribadiamo: chi ha sbagliato paghi, chi ha taciuto e non controllato lasci!>

giovedì 19 aprile 2012

GOVERNO CLINICO 2011: SNAMI VUOLE CHE TUTTI LO POSSANO RICEVERE!

LUNEDI 23 APRILE 2012, ore 21 c/o l’Ordine dei Medici – viale Masia 30
Ispirata dalla DGS Regionale, prosegue da parte della Dirigenza della ASL di Como la campagna di persecuzione dei medici che non hanno accettato le proposte di suicidio professionale del CreG.


Dopo i tagli per lo più ingiustificati dell’”Indice di Prescrizione SISS” basati sugli incontrollabili ed inattendibili dati del SISS, anche quelli del Governo Clinico.


Per comunicare come guadagnarsi una quota che moralmente è stata e deve essere parte dello stipendio MMG si sono utilizzati canali di informazione inadeguati che non hanno raggiunto tutti e così molti non hanno potuto rispettare la scadenza fissata, ritrovandosi ora, non solo senza la quota di Governo Clinico, ma anche di quelle dell’Associazionismo e del Personale di Studio. E’ scandaloso che la ASL in un momento di grave difficoltà dei medici del territorio, che devono far fronte al vertiginoso aumento dei costi di trasporto, studio e personale con un ACN bloccato fino al 2014, cerchi di fare cassa speculando su banali ritardi o piccole inadempienze amministrative.


Snami Como è solidale con i colleghi che per queste vicende rischiano di subire un grave danno economico e per questo organizza un incontro con esperti legali per favorire la costituzione un comitato in difesa dei diritti dei colleghi ingiustamente danneggiati.

mercoledì 4 aprile 2012

PEDIATRI BOCCIANO AMBULATORI DEL SABATO

Nelle scorse settimane sulla stampa nazionale, sull’onda emozionale del caso del Policlinico Umberto I di Roma occorso durante l’epidemia influenzale si è accesa una discussione su quali possano essere i rimedi per ovviare al “intasamento” dei Pronto Soccorso degli Ospedali. Le idee a cominciare da quelle del Ministro sono state le più variefantasiose ed anche nella nostra provincia si stanno muovendo sia l’Azienda Ospedaliera, la ASL e l’Ordine.
In quasi tutti gli interventi compresi quelli dei vertici del Sindacato più importante a livello nazionale, c’è un grossolano errore di valutazione del ruolo storico ed attuale della medicina generale e del grande filtro purtroppo poco visibile agli accessi in PS.
Il MMG se messo a lavorare in queste ipotetiche strutture perde la sua specificità di gestore della cronicità e riferimento nel tempo per la famiglia. Il suo ruolo oltre che dare una prestazione di relativa qualità per la scarsezza dei mezzi a disposizione e la non conoscenza dei pazienti, presenta risvolti molto preoccupanti da un punto di vista medico legale vista la grande aspettativa della gente e il costante incremento delle cause di risarcimento dei supposti danni di malasanità.

Si andrebbe a togliere tempo al servizio di medicina generale, già congestionato forse più dei pronto soccorso (il MMG che è di “guardia” non fa il suo lavoro) e senza una politica pluriennale di educazione della popolazione all’utilizzo del SSN si aumenterebbe solo la domanda (non necessaria) di salute e quindi costi, senza sgravare i servizi ospedalieri di emergenza.
SnamiComo su questo tema da tempo si già espresso disegnando un progetto di basso costo e facile realizzazione molto appropriato per il nostro territorio. Queste le sue principali  caratteristiche: 

1)    Piano di educazione alla popolazione all’utilizzo del SSN

2)    Valorizzazione delle “medicine di rete evolute” (progetto dutur.net) oltgre che delle medicine di gruppo.

3)    Strutture “filtro” di Continuità Assistenziale vicino a PS operanti 24h 7 su 7 giorni con medici di CA e MMG volontari, tutti opportunamente addestrati e assicurati da ente pubblico gestore

4)    Criteri di maggiore severità nella riscossione dei tickets per gli accessi impropri al PS. 

Riportiamo a supporto delle nostre tesi un articolo apparso nei giorno scorsi sul “Corriere di Como” a firma Anna Campaniello nel quale il collega pediatra Emilio Bergonzi esprime un parere sulla sperimentazione degli ambulatori pediatrici del sabato in atto nella nostra Provincia.
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Pediatri al sabato, il servizio funziona. Ma gli specialisti bocciano l'esperimento. 
L
’Asl conferma la prosecuzione fino a giugno di quest'anno.


Piccoli pazienti in continuo aumento negli studi pediatrici aperti di sabato. Il servizio, in fase di sperimentazione fino al prossimo mese di giugno, sembra riscuotere notevole successo tra i genitori, che apprezzano la possibilità di contattare il medico anche fuori dagli orari canonici. «La richiesta è elevata ma nella maggior parte dei casi si tratta di accessi inappropriati, che potevano essere evitati - attacca però lo specialista lariano Emilio Bergonzi - Gli stessi soldi potrebbero essere spesi meglio per fare educazione sanitaria alle famiglie». Lo scorso anno, la Regione Lombardia ha promosso un progetto sperimentale per l'ampliamento degli orari di apertura degli studi pediatrici. L'Asl di Como ha aderito, attivando il servizio di sabato in due ambulatori, a Mariano Comense e ad Appiano Gentile. Dopo i primi sei mesi di prova, i risultati sono stati giudicati positivi e il direttore sanitario di via Pessina, Carlo Alberto Tersalvi, ha confermato la prosecuzione del servizio per altri sei mesi, da gennaio alla fine di giugno del 2012. L'adesione dei pediatri è volontaria e al momento sono 13 gli specialisti lariani che hanno accettato e si alternano quindi nei due ambulatori, sempre affiancati da un infermiere messo a disposizione dalla stessa Asl. I dati degli accessi confermano il gradimento del servizio. A Mariano Comense, nel mese di gennaio sono stati visitati 43 bambini ed effettuate 24 prestazioni aggiuntive quali tampone faringeo o esame delle urine. Il mese successivo, i piccoli pazienti sono stati invece 79, con 58 accertamenti diagnostici. Numeri ancora maggiori nell'ambulatorio di Appiano Gentile. Nel primo mese dell'anno i bimbi accompagnati per una visita sono stati 141, con 127 prestazioni aggiuntive. Il mese scorso, le visite sono state 126 con 138 accertamenti. «In entrambe le strutture - fanno sapere da via Pessina - nel mese di marzo il trend è in ulteriore aumento. I genitori hanno mostrato un elevato gradimento del servizio». Per attivare la sperimentazione nei primi 6 mesi del 2012, la Regione ha stanziato circa 1,8 milioni di euro ripartiti sull'intero territorio lombardo. Se l'adesione dei pediatri è volontaria infatti, è naturalmente previsto un pagamento per il servizio svolto. Obiettivo dichiarato della sperimentazione è una riduzione degli accessi impropri ai pronto soccorso pediatrici, spesso presi d'assalto dalle famiglie soprattutto nel fine settimana e negli orari di chiusura degli studi dei pediatri di libera scelta. A fronte del gradimento del servizio, non mancano tuttavia le polemiche. «Gli accessi sono tanti ma questo non significa che il servizio sia davvero utile - dice Emilio Bergonzi, noto pediatra di Como - Mai come in questi casi, infatti, ampliare l'offerta significa creare una necessità, non sempre giustificata. Troppo spesso i genitori portano i figli dal pediatra senza che ve ne sia un reale bisogno e molti vanno in pronto soccorso per loro scelta, anche quando gli ambulatori sul territorio sono aperti. Credo che i soldi utilizzati per aprire gli studi pediatrici di sabato potrebbero essere spesi meglio facendo educazione sanitaria». Bergonzi fa un esempio concreto. «Ho lavorato ad Appiano Gentile un sabato nel luglio scorso -dice - Ho visitato 23 bambini. Di questi, uno era davvero malato, uno aveva una ferita ed è stato indirizzato al pronto soccorso, mentre gli altri 21 che ho visto non avevano nulla che giustificasse la richiesta di una consulenza pediatrica con urgenza di sabato. Sono convinto quindi che si debba lavorare con i genitori per insegnare loro a gestire meglio i malanni dei figli ed evitare visite che siano inutili». «Lo staff del servizio di educazione alla salute - precisano però da via Pessina - lavora costantemente, in accordo con le scuole, andando ad agire in particolare sui fattori di rischio modificabili, ad esempio sull'alimentazione, sulla lotta alla sedentarietà e sul contrasto alle dipendenze precoci».
(Anna Campaniello dal “Corriere di Como” del 30/03/2012) 

martedì 3 aprile 2012

STORIE DI BOLLINO VERDE

Articolo di Roberto Canali Da “Il Giorno”, Cronaca di Cantù del 23/03/2012

Si chiama bollino verde ed è un rimedio salta code apposto dal medico di base sulla ricetta quando ritiene che la prestazione da fornire sia urgente e indifferibile. La panacea di tutti i mali: non perdono tempo in visite inutili i medici del Pronto Soccorso, può tirare un sospiro di sollievo il paziente che entro 72 ore verrà visitato dallo specialista che gli occorre. Così almeno dovrebbe essere a patto che a mettersi di traverso non sia il nonsense della burocrazia medico-ospedaliera. Iniziamo a dire che il numero verde della Regione non è competente per il Bollino verde in provincia di Como, così se dovete prenotare una richiesta con il codice preferenziale vi sentirete rispondere di rivolgervi all'ospedale di zona.
Spesso non basta neppure fare una telefonata in più, dal presidio vi potreste sentire rispondere, com'è capitato ieri a un nostro lettore di Cantù che aveva bisogno di una visita urgente per la madre, che è necessario andare di persona allo sportello del Cup.
Coda canonica di un'ora, perché non c'è urgenza che tenga di fronte alla fila in Italia, finché giunti di fronte al solerte impiegato ci si sente rispondere che va bene il bollino ma l'internista all'ospedale non è disponibile fino alla settimana successiva e poi, vista la patologia, forse sarebbe meglio rivolgersi al cardiologo, tornando sia bene inteso a farsi fare l'impegnativa sempre urgente dal medico di base. Siccome il nostro lettore si fidava più del suo medico che dell'amministrativo ha insistito per poter fare la visita al Sant'Anna, sentendosi rispondere che allora la fila avrebbe dovuto farla lì. Unica alternativa quella di mettere la ricetta in tasca e provare al Pronto Soccorso, alla faccia di chi dice che è meglio rivolgersi prima al medico di base.
Non contento il nostro lettore ha chiamato a San Fermo della Battaglia dove gli hanno consigliato di prenotare l'esame direttamente al numero verde della Regione, ma per carità senza fare cenno al bollino verde.
A questo punto viene da chiedersi a cosa serve la procedura d'urgenza. «Il bollino verde funziona bene nella normalità dei casi - spiega la dottoressa Patrizia Figini, direttore medico del Sant'Antonio Abate di Cantù - nello specifico viste le patologie della paziente secondo noi il medico di base avrebbe dovuto indicare come specialista il cardiologo. Purtroppo in casi come questi non possiamo fare altro che consigliare di tornare dal medico di base o recarsi direttamente al Pronto Soccorso. Può succedere che dal numero verde non siano in grado di gestire le proprietà del bollino, così come da un nosocomio all'altro pur sempre all'interno della nostra azienda».
Permettete alcune riflessioni dopo la lettura dell’articolo:

1) C’è un ammnistrativo (qs. volta neanche un infermiere) che fa da triagista e decide che l’indicazione del MMG non è corretta (voto 4)
2) Lo stesso amministrativo si permette di consigliare percorsi diversi da quelli indicati da un medico (voto 3)
3) La collega direttrice medica di ospedale al posto di redarguire il suo impiegato ne condivide la sua indicazione e non sente la necessità di prendere in mano il telefono e spiegare al collega cosa è successo e…. (magari chiedergli scusa?) (voto 5)
4) Sentito il racconto del paziente (voto 7 per la pazienza e la costanza) e del giornalista, c’è molto da fare nella educazione all’utilizzo del sistema sanitario pubblico anche se la ASL, l’Organo Istituzionale che dovrebbe preoccuparsene non percepisce neanche il problema. (voto4)
5) Nella regione della sanità elettronica, della mirabolante rete SISS e dei costosi call center mediterranei, l’urgenza si gestisce solo di persona con i bollini adesivi e colorati (voto 5)
6) Se al posto del bollino verde il MMG (voto 5,5) avesse comunicato con il collega ospedaliero non sarebbe comparsa questa storia che mette in ridicolo tutto il Sistema. Forse però il poveretto non aveva la testa per farlo perché quello che gli chiede insistentemente la ASL per essere “virtuoso” è solo una alto indice di prescrittività (voto 5) meglio se di generici e un fantozziano lavoro di data-entry nelle griglie eletroniche esportabili (voto 4). [SC]

SABATO ALL’AGGIORMENTO AZIENDALE

I tagli sugli animatori di formazione (voto 5) fanno vedere il loro segno sulla qualità dell’evento. Un peccato perché l’argomento “Approccio clinico alla popolazione di nuova immigrazione” era ghiotto e il maggiore punto di interesse per il MMG per la propria attività era la variabilità del sintomo nelle varie etnie che è uscito solo alla fine della discussione. La competenza e la buona volontà dei relatori (voto 6) è comunque emersa, ma senza una regia si è faticato ad arrivare alla fine con diverse ripetizioni  e  l’inevitabile tendenza dei relatori a parlare dell’organizzazione delle proprie associazioni, argomento di interesse abbastanza marginale rispetto alla clinica.
Interessante l’idea invece del la presentazione (voto 7)dello stato dell’arte in tema di prescrittività SISS 2011, Governo Clinico 2012 e CReG da parte della capo dipartimento. L’esposizione è stata chiara e ben corredata da eleganti slides che mostravano i numeri del discorso (voto 8). Rappresenta una innovazione davvero interessante che dimostra un cambio concreto rispetto al passato sicuramente qualificante per la ASL. Speriamo non sia un episodio isolato.
A parte i numeri  degli indici di prescrizione SISS a dire la verità però non c’era molto di non già appreso dalla stampa e dalla pubblicazione dei verbali dei comitati d’azienda, ma visto il risultato ancora poco fruibile (voto 6 per incoraggiamento) dell’indubbio sforzo del dipartimento (voto 7) a implementare il portale riservato ai medici è da ritenersi una bella iniziativa.

Qualcuno dirà che stiamo esagerando con i complimenti, ma siamo rimasti stupiti di qs iniziativa poiché in seguito l’incredibile e pretestuosa esclusione di Snami dal Comitato Aziendale (voto 2, ) è seguita  la chiusura totale di qualsiasi informativa a Snami (voto 3) che se continuasse sarà oggetto di denuncia all’Azienda per comportamento anti sindacale.

Snami Como