giovedì 23 agosto 2012

INTERVISTA AD ANGELO TESTA

SCRIVI: FARMACI GENERICI, OSPEDALETTI, GRUPPONI, BUROCRAZIA STUPIDA E COSTRIZIONI VARIE.
LEGGI: SOVIET DI STATO E PREAMBOLO AL MINIMO CONCEDIBILE.

“Rendiamoci conto che con questo andazzo il SSN sta facendo i passi del gambero”

Cosa sta succedendo questa estate ?

Non solo questa estate. Gli accadimenti negativi per i Medici in questi ultimi tempi si susseguono in maniera incalzante e soprattutto negativa. Ho già sottolineato per questa ultima storia dei farmaci che far entrare in vigore una legge il giorno di Ferragosto, con tutti i disguidi dettati dal momento, è già di per sé una sconfitta.

I Medici non vogliono prescrivere i farmaci generici ?

Neanche per sogno. Abbiamo denunciato puntualmente delle criticità nell'interesse dei nostri assistiti. Nessuno ha potuto controbattere perchè è la sacrosanta verità. Ribadisco che nella nostra esperienza clinica, su segnalazione dei pazienti, verifichiamo quotidianamente le differenze che vi sono tra farmaci solo apparentemente uguali, ma non identici tra loro. Infatti ogni casa farmaceutica che produce farmaci generici può utilizzare eccipienti con componenti differenti. Questo, assieme alla biodisponibilità del farmaco che può anch’essa essere differente, può accentuare anche di molto la diversità verso l'originale. Come conseguenza possibili maggiori effetti collaterali e minor efficacia per la non corrispondente concentrazione di principio attivo.

Altre criticità?
Intanto l'aver mascherato tutta l'operazione con un risparmio per lo Stato non corrisponde a verità. La mancanza di una lista di trasparenza e il non avere notizie sulla filiera di alcuni farmaci è indubbiamente un aspetto da sanare. In uno studio fatto dal nostro Sindacato ci risulta che solo una piccola parte dei pazienti aderisca direttamente alla sostituzione del farmaco da parte del farmacista, mentre la stragrande maggioranza preferisce tornare dal Medico per avere una conferma. Adesso la domanda la faccio io: Ma da quando in qua il farmacista conosce la clinica del paziente, eventuali controindicazioni all'assunzione di un medicinale, conosce le terapie che assume quella persona per prevenire eventuali interazioni tra farmaci e monitorizza il suo stato di salute? Ovviamente la risposta è scontata. Poi l'aver riempito di burocrazia l'atto medico della prescrizione non è altro che un maldestro tentativo intimidatorio dal far desistere per stanchezza dallo stesso. E' come se in una constatazione di decesso o in un'altra certificazione non facesse fede la mia firma ma dovessi a suggello di ciò ribadire per iscritto la mia convinzione. Un po' l'idiozia degli anni passati di far controfirmare le note AIFA, poi giustamente cassata.

Perchè il tentativo mediatico di colpevolizzare la classe medica?
E' palese che non interessa alcun confronto. Si vuole punire, senza peraltro riuscirci, una categoria rea di dire la verità e di non subire passivamente il gioco dello smontare pezzo per pezzo il Sistema Sanitario Nazionale. Giocando sul fatto che i cittadini spendono in farmaci parecchie decine di euro dovute ai ticket si è voluto far credere loro che la colpa è del medico corrotto e colluso con le Case Farmaceutiche. Medico che prescriverebbe i farmaci non nel loro interesse ma esclusivamente nel proprio. Non merita risposta la CODACONS che invita cittadini e FNOMCEO a denunciare i Medici che prescrivono i farmaci di marca. Un'altra associazione di Consumatori ci chiede viceversa ,attraverso le pagine della Stampa di Torino, di essere più incisivi e di difendere maggiormente i pazienti attraverso le nostre prese di posizione. Così come è da inserire al primo posto nello stupidario l'assunto che con i soldi risparmiati in farmacia i cittadini italiani potranno far girare l'economia nazionale. Chiedo ufficialmente a tutte le associazioni di cittadini e consumatori di darci una risposta su come mai non esistono i generici delle insuline,del coumadin e di altri farmaci cosiddetti “impegnativi”.

E gli iscritti Snami come reagiscono?
Ovviamente c'è sconcerto e si è disorientati. Ma prevale la voglia di reagire e di combattere per la sopravvivenza della professione che svolgiamo,  per la quale abbiamo studiato e ci sacrifichiamo giorno dopo giorno. Le sollecitazioni che riceviamo quotidianamente vanno dalla proposta della disobbedienza civile, al ricorso agli ordini dei Medici perchè venga rispettata la deontologia,alla raccolta delle firme per un referendum abrogativo, all'utilizzo delle nostre sale d'aspetto per informare puntualmente i pazienti sulla verità di queste operazioni.

E le altre forze sindacali?
Credo si possano coinvolgere perchè siamo tutti nella stessa barca e i problemi sono gli stessi anche se abbiamo differenti ideologie. Certamente è impossibile stare con chi dice sempre si a tutto, è entusiasta delle ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette e si accorda per agli ospedaletti di quartiere in Toscana. E' imbarazzante che chi rappresenta tanti Colleghi remi in quella direzione. Comunque noi siamo fieri di essere Snami e soddisfatti che sempre più Colleghi la pensino come Noi.

Un'ultima domanda: fra due mesi e mezzo ci sarà la tornata elettorale. Bilancio e programma.
C'è tanto da fare perchè al risveglio ogni mattina, quando meno te lo aspetti, puoi avere la sorpresa di novità negative che vanno affrontate. Le nostre battaglie saranno quelle di sempre: salvaguardare nostra professione intellettuale e il rapporto duale tra medico e paziente che lo ha liberamente scelto, salvaguardare gli emolumenti dei medici sempre più erosi da tagli ed inflazione, combattere le aggregazioni forzate, risolvere la burocrazia stupida e inutile che ci riempie la giornata, denunciare puntualmente le disfunzioni del sistema senza assume posizioni da zerbino. C'è la possibilità di ampliare e rafforzare il gruppo dirigente favorendo senza condizioni l'apporto di tutti per creare uno SNAMI più forte. Questo è quello che mi chiedono i dirigenti della periferia e in questo senso ci stiamo muovendo, coinvolgendo tutti per un Sindacato che aspira a crescere ancora di più dal punto di vista organizzativo e confermare numericamente il trend positivo di questi ultimi tre anni.

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